Rifondazione comunista: al Centro socio-educativo di Caira l’ennesimo strappo del Comune con lavoratori e welfare
20 Dicembre 2012Con il Centro Disabili di Caira si è consumato l’ennesimo strappo con i lavoratori e con il welfare locale. L’amministrazione comunale infatti non perde occasione per dimostrare a quale linea politica rifarsi: il liberismo allo stato puro. Prima gli attacchi sferrati con la privatizzazione dell’asilo nido, l’idea della esternalizzazione della manutenzione è ancora viva nelle menti di alcuni amministratori ed ora l’attacco ultimo contro un servizio che per antonomasia dovrebbe essere più tutelato e sostenuto. Come Partito insieme al fuoriuscito Vincenzo Durante abbiamo organizzato due convegni per spiegare gli effetti della modifica dell’art. 18 dello statuto dei lavoratori e dell’art. 8 della legge di stabilità (manovra Berlusconi). Nella fattispecie, la questione del Centro di Caira rimane, l’esempio eclatante del disegno iperliberista dei governi “Fiscalcompactianiâ€. Di questo sarebbe utile che gli esponenti del PDL locale facessero tesoro per esternare le proprie considerazioni politiche a riguardo con un minimo di onestà intellettuale. Infatti, per legge prima i lavoratori che venivano “trasferiti come ramo di azienda†mantenevano pari diritti, condizioni di lavoro, stessa busta paga e soprattutto il posto di lavoro. Ora con l’art. 8 queste garanzie vengono stralciate. Per cui grazie a gare di appalto i lavoratori potrebbero essere decisi integralmente dalla società che vince l’appalto stesso. Ora capita a Caira, ma sapete in quante parti d’Italia sta succedendo? Una miriade di esodati. Quale compito ha un’amministrazione locale che si colloca nel centro-sinistra e si presenta agli elettori con un programma antiliberista, specie se ne ha la gestione diretta di tale servizio? La risposta è quantomeno correggere e restituire politicamente i diritti lesi da chi rappresenta solo il capitale. Invece, che fa questa amministrazione, che sembra di capire ha riabbracciato anche il nostro figliol prodigo? Stralcia l’art. 7 del nuovo regolamento che è stato deliberato in consiglio comunale che serviva proprio per garantire continuità ai 19 lavoratori del Centro; rifiuta l’accordo con il Consorzio del cassinate che si era offerto di prorogare di 1 anno la loro gestione diretta per mettere in condizione di adeguare professionalmente alla normativa vigente i lavoratori con una formazione specifica ed apre invece una gara d’appalto a privati che vorranno fare solo profitti e quindi a discapito dei lavoratori e degli utenti. Ed allora ci viene in mente una patologia tutta politica e cassinate – la dissonanza cognitiva. Si parte da un concetto condiviso e cioè la colpa è del capitalismo, è del liberismo sfrenato che crea ingiustizie e quindi bisogna collocarsi in programmi politici antiliberisti ma poi contemporaneamente quando occorre prendere decisioni personali, cade la maschera e si riabbraccia il liberismo nostrano. E’ tempo di cambiare, Cambiare si può anzi si deve.