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Arriva la patente Ue per gli scooter, dal 19 gennaio niente più corsi nelle scuole e certificati di frequenza

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:

Anche in tema di circolazione stradale a bordo di ciclomotori, ci dobbiamo adeguare alle normative europee. Entra, infatti, in vigore da sabato 19 gennaio prossimo il decreto legislativo 59/2011 che introduce la nuova procedura per l’emissione delle patenti europee.

Con le circolari 635 e 636 del 9 gennaio scorso il ministero dei Trasporti esplica le istruzioni conseguenti.

La prima circolare la numero 635 individua i dettagli sul Cigc, certificato di idoneità alla guida del ciclomotore.

Come è noto, infatti, il cosiddetto “patentino” di guida sarà sostituito dalla patente Ue di categoria Am e comporterà, come per tutte le altre patenti, un esame teorico e uno pratico, mentre non vi sarà più alcun obbligo di frequentare il corso teorico.

In conseguenza di tale novità vengono eliminati i corsi nelle scuole e l’obbligo di conseguire il certificato di frequenza al corso al fine dell’iscrizione agli esami.

Per coloro che hanno compiuto la maggiore età entro il 30 settembre 2005 e per i quali sino ad ora vi era la possibilità di ottenere il “patentino” senza esami ma soltanto con l’obbligo del corso, anche per loro saranno valide le nuove regole. In Italia occorre avere 14 anni per conseguire la patente Am, mentre negli altri Stati Ue è valida solo a partire da 16 anni.

Ma venendo alla circolare 636 essa specifica un dettaglio non meno importante: la patente C si potrà conseguire già dai 18 anni – e non 21 come l’Ue sembrava imporre – se si è titolari anche della Cqc merci, carta di qualificazione del conducente.

Per la patente D, come già attualmente, si potrà conseguirla a partire dai 21 anni, e non dai 24, se si è titolari della Cqc persone.

Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” se da una parte le nuove norme sembrano voler facilitare il conseguimento dell’idoneità alla guida per i ciclomotori nei confronti dei più giovani, dall’altra l’aver eliminato i corsi almeno a scuola può costituire un vulnus per la sicurezza stradale di categorie, quale quelle di minori di anni 18 per i quali la frequentazione di qualche ora di teoria può essere utile per meglio inculcare la conoscenza delle insidie della strada e i diritti e obblighi dei conducenti.

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