“Sanità e rifiuti: due emergenze che abbiamo ricevuto come eredità dalla passata amministrazione regionale di centrodestra e alle quali va immediatamente posto rimedio. La mia candidatura non è contro qualcuno bensì vuole rappresentare una ventata di novità nella gestione della cosa pubblica. Trasparenza e correttezza, che da sempre hanno contraddistinto il mio operato, sono gli obiettivi che mi prefiggo di raggiungere all’interno dell’amministrazione regionale qualora fossi elettoâ€.
Queste le dichiarazioni di Giuseppe Moretti, candidato al rinnovo del Consiglio regionale del Lazio, rilasciate domenica a Pontecorvo all’interno di una serie di incontri pubblici che hanno visto presenti moltissimi cittadini ed esponenti del mondo politico e associativo tra cui Lionello Prignani e Rosina Pagliarini del “Comitato pro ospedale di Pontecorvoâ€, Vincenzo Folcarelli del “Comitato S.Paride†e l’esponente politico del Centro Democratico Ernesto Fisucci.
“Il centrodestra regionale – commenta Moretti – ha fatto di tutto affinché la Ciociaria diventasse la pattumiera della Capitale e tutto ciò è inaccettabile. L’amministrazione provinciale di centro destra, a guida Iannarilli, non è stata da meno: basti pensare ai circa 2 milioni di euro destinati dalla regione ai comuni per la raccolta differenziata che essa ha dovuto restituire per non averli utilizzati nei tempi dovuti.â€
“Per quello che riguarda la Sanità – aggiunge Moretti – proponiamo, così come ha detto Nicola Zingaretti, l’abolizione delle macroaree per rifare un piano sanitario provinciale capace di dare risposte concrete e soprattutto di restituire alla gente quei servizi sanitari di cui attualmente, giorno dopo giorno, viene privata. E’ una situazione insopportabile! Bisogna mettere al centro dell’attenzione il cittadino e i suoi bisogni e garantirgli il diritto alla salute riattrezzando le strutture ospedaliere, rimodulando la medicina sul territorio, tagliando gli sprechi ed evitando che anche la sanità possa essere campo di lottizzazioni e di corruzione. Tengo a precisare che la situazione di precarietà che riguarda i pochi ospedali provinciali rimasti in funzione è risolvibile solo con l’attuazione di un’azione coordinata tra più strutture ospedaliere tra cui quella di Pontecorvoâ€.