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Gli imprenditori si suicidano perché lo Stato non onora i suoi debiti, ma Monti va in soccorso della Monte dei Paschi

di Max Latempa
Lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena non dovrà essere il solito boccone amaro mandato giù con rassegnazione dagli italiani. Questa volta l’affare è troppo grosso. Questa volta dobbiamo esigere la testa di tutti i responsabili. La ricerca delle responsabilità dovrà essere molto accurata, visto che si deve far luce su un buco che varia tra i due ed i quattro miliardi, come se fossero noccioline. E bisognerà porre fine al giochetto di ripianare i buchi delle banche con iniezioni di denaro pubblico. In questa Italia ci sono migliaia di imprese che hanno chiuso perché lo Stato non riesce a trovare i soldi per pagare i propri debiti per lavori commissionati e realizzati. Imprenditori suicidi e famiglie sul lastrico. Migliaia di persone hanno la prospettiva di vita futura azzerata da un comportamento dittatoriale di uno Stato che ordina e riscuote, senza però onorare i propri impegni. Abbiamo ospedali che chiudono e scuole inagibili, abbiamo una giustizia che non funziona perché non ha i mezzi per andare avanti. Abbiamo le forze dell’ordine che non hanno la benzina per le pattuglie ed i soldi per pagare l’affitto di questure ed alloggi. Abbiamo i malati di SLA costretti ad elemosinare l’assistenza domiciliare. Abbiamo la pressione fiscale più alta del mondo (54,3%). Ma i soldi per le banche ci sono sempre. Questa volta una valanga di soldi. Neanche un mese dopo aver riscosso l’ Imu, Mario Monti ha devoluto quasi la stessa cifra al Monte dei Paschi per tappare la falla causata dall’allegria contabile dei suoi stessi amministratori. Uno di questi è addirittura candidato in Toscana con la lista civica di Monti. “Si tratta di un prestito che la banca restituirà allo Stato” ha detto Monti. Ma, mi permetta esimio professore, se devi 80 miliardi alle imprese creditrici agonizzanti, non puoi permetterti di prestare 2 miliardi a qualcun’ altro. La settimana scorsa, inoltre, il governo Monti aveva concesso senza battere ciglio due anni (2 anni!!!) di cassa integrazione alla FIAT per l’ intera forza lavoro dello stabilimento di Melfi. Una valanga di soldi per l’amico Montezemolo, guarda caso sponsor politico del professore. Ora i politici fanno a gara a darsi del ladro. La banca del PD, gli amici del professore, le mazzette presunte da tutti, giusto per dare un senso ai due miliardi mancanti. Si è addirittura scoperto che Beppe Grillo, blogger anti finanza per eccellenza, è azionista del Monte dei Paschi, e per questo è furente. Lo spettacolo è desolante,disarmante, avvilente,disgustoso. La storia è sempre la stessa.

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