Pizzutelli (Psi): presenta la sua idea di rilancio della cultura nella Regione Lazio
21 Gennaio 2013Comincia anche per il consigliere del Psi, e già assessore comunale di Frosinone, Angelo Pizzutelli la corsa verso la Regione Lazio. Proprio oggi pomeriggio alle 18 il candidato del Partito Socialista, che sostiene Nicola Zingaretti presidente, inaugurerà il comitato elettorale in via Isonzo, presso la sezione di Frosinone del Psi.
Pizzutelli non vuole presentarsi certo impreparato all’appuntamento elettorale. Ed infatti, avendo rivestito il ruolo di assessore alla Cultura nel capoluogo ciociaro, presenta il progetto di una <nuova Regione come officina culturale>.
Criticando il presupposto che avrebbe guidato l’azione amministrativa del centrodestra, e cioè che “con la cultura non si mangiaâ€, Pizzutelli sottolinea come la cultura sia stata fortemente penalizzata dal governo della Polverini.
<La nuova Regione Lazio, modello per l’Italia che verrà , deve tornare ad essere “un’officina culturaleâ€, è necessario dunque attivare nuove funzioni di cittadinanza e di partecipazione, al fine di concorrere a rilanciare la crescita economica e l’occupazione>, spiega Pizzutelli.
Per il candidato del Psi il nuovo governo regionale dovrà prevedere politiche industriali capaci di stimolare lo sviluppo della produzione culturale, favorendo processi di innovazione e di sperimentazione. <E’ necessario approvare leggi organiche e innovative che riguardino il cinema e lo spettacolo dal vivo, settori vitali della nostra produzione artistica e culturale che versano in uno stato di crisi – continua Pizzutelli - Per quanto riguarda, in particolare, la provincia e la città di Frosinone, l’impegno prioritario consisterà nel salvaguardarne e valorizzarne le bellezze artistiche e monumentali, le memorie (avvenimenti, luoghi e personaggi) le tradizioni storico-religiose, le “culture†antropologiche e folklori. In quest’ottica, intesa ad esaltare i meriti e i bisogni del territorio frusinate, non ci sarà spazio per contributi a pioggia né per scelte clientelari, deleteri per la spesa pubblica e per la crescita del tessuto culturale provinciale e regionale>.
Al tempo stesso, per il socialista massimo impegno dovrà essere profuso nel settore dell’istruzione, <fondamentale per garantire la crescita del livello civile e sociale della società del presente e del futuro e per rilanciare l’occupazione e contrastare l’abbandono scolastico precoce. Questo obiettivo è seriamente percorribile solo se al centro dell’interesse viene posto il tema del merito che, per i socialisti, coincide innanzitutto con la possibilità delle persone a raggiungere i propri obiettivi in base alle capacità di ciascuno, a prescindere dall’appartenenza ad un genere, ad un ceto sociale, alle possibilità economiche. Impegno altrettanto rilevante sarà profuso nell’ambito del dimensionamento scolastico e dell’edilizia, al fine di migliorare la qualità dell’offerta formativa all’interno di una visione democratica e progressista e non meramente aziendale della scuola, che sappia valorizzare ed esaltare la sua funzione e la sua dimensione pubblica>.