“La qualità dell’aria dei primi tredici giorni di gennaio, certificata dall’ARPA Lazio, è stata pessima, il PM10 ha superato per 13 giorni consecutivi il limite massimoâ€. Lo sostiene Edoardo Grossi attivissimo ambienatalista di Cassino membro della Consulta sull’Ambiente. “Bisogna informare i cittadini affinché non portino i bambini a spasso per il centro della città . Questo appello dovrebbe essere fatto dal comune di Cassino per tutelate i propri cittadini. È un reato gravissimo che segnalerò all’A.G.
“L’art. 8 comma 5 del Dlgs 195/05 recita: In caso di minaccia imminente per la salute umana e per l’ambiente, causata da attività umane o dovuta a cause naturali, le autorità pubbliche, nell’ambito dell’espletamento delle attività di protezione civile previste dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, e successive modificazioni, e dalle altre disposizioni in materia, diffondono senza indugio le informazioni detenute che permettono, a chiunque possa esserne colpito, di adottare misure atte a prevenire o alleviare i danni derivanti da tale minaccia.”
Il 6 gennaio 2013 (il giorno della befana) mentre il Corso della Repubblica era aperto, per volere dei commercianti, i cittadini di Cassino hanno respirato veleni. Siamo stati la città più inquinata della provincia con 151 mg/m3 di PM10, (il limite massimo tollerabile è 50). Ma chi lo stabilisce che i limite massimo è 50? Una legge, una legge che serve a non fermare lo sviluppo?. Ma il limite massimo di tolleranza per il nostro organismo è 0 (zero). Senza calcolare il PM2,5 che la centralina di Cassino non rileva. Il PM 2,5 ti entra direttamente nel sangue. E a tutto questo mi chiedo dov’è l’assessore all’ambiente a parte “annunci” fatti in qualche redazione di giornale. Raccontare menzogne è un offesa ai cittadini così come vantarsi di essere stato determinante il suo impegno per la riapertura del caso “Nocione”. É una bugia colossale. I fatti sono diversi e sono questi: L’assessore è stato più volte invitato dal sottoscritto a recarsi presso la Guardia di Finanza di Cassino, a denunciare ciò che aveva rinvenuto negli uffici del suo assessorato e a consegnare spontaneamente i documenti, ciò che invece è stato acquisito con un blitz delle Fiamme Gialle, negli uffici dell’assessorato alla manutenzione. Non voglio elencare tutti gli annunci fatti da circa due anni ad oggi e nessun fatto concreto realizzato. Ma voglio solo sottoporre due emergenze eclatanti, la lotta al Pm10 assente ed è scandaloso, nonché offensivo nei confronti della salute di decine di migliaia di Cassinati che questa grave emergenza venga affrontata con un sabato pomeriggio e una domenica a piedi su parte di Corso della Repubblica e parte di viale Dante. Se l’assessore non è in grado di mettere in piedi un piano di interventi in grado di dare risposte certe e stabili all’emergenza ambientale si deve dimettere! Dimissioni per incapacità di assolvere il proprio dovere. Questa richiesta non dovrebbe venire da un componente la Consulta dell’Ambiente ma dai banchi della sua stessa maggioranza. Se Il Sindaco non vuole essere accusato di connivenza con il responsabile della “Caporetto Ambientale†che la nostra città sta tragicamente vivendo, chieda le dimissioni dell’assessore. Se la maggioranza consiliare non vuole essere accusata di aver trasformato Cassino in una camera gas per lo sterminio da polveri sottili dei suoi cittadini, si dissoci dall’amministratore e ne chieda le immediate dimissioni! Solo ieri il livello di PM. 10 è sceso a causa della pioggia, ma fino al 13 gennaio è stato sempre superiore al limite massimo che è 50 (vedere tabella allegata dell’ARPA Lazio).
E poi l’indifferenza a un altro scempio ambientale, che si sta perpetrando a danno di una zona particolarmente verde, per la presenza di macchia mediterranea, come la demolizione di un’intera collina a soli 900 metri dal centro della città , è uno sfregio di portata gigantesca che è paragonabile ad un crimine. Pertanto le dimissioni del l’assessore all’ambiente sono doverose.
Un consiglio al Sindaco, nomini un assessore che si occupi seriamente di Cassino, che rimane una città sotto minaccia ambientale. A Cassino ci sono persone autorevoli, anche già all’interno del comune stesso. Il mio appello è di non perdere ulteriore tempo, tentando di recuperare questo anno e mezzo. Chiedo inoltre che non si abbia nei confronti di chi avvelena e deturpa il territorio alcun atteggiamento di sottomissione o di appiattimento. Ne va della salvaguardia dei cittadini e della città ed in fondo è nel dovere di chi è stato scelto per amministrare e non per subire scelte o per restare inermeâ€.