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Rifiuti da Roma a Colfelice, Italia Nostra: “E’ illegale, ma lo è sempre stato, anche quando serviva solo ai comuni Ciociari”

L’unica maniera legale per trattare i rifiuti e’ quella prevista dalla legge 22/97. Le deroghe sono scadute da tempo”. A parlare è Angelo Spallino, presidente del circolo Cassinate di Italia Nostra. Il ragionamento è lungo ma vale la pena seguirlo se non fosse altro per avere la certezza di ciò che tutti noi pensiamo, e cioè che in questo Paese le leggi vengono fatte per farle rispettare solo da alcuni.
Spallino dice: “ITALIA NOSTRA e’ decisamente contraria al fatto che i rifiuti di Roma vengano “trattati” in provincia di Frosinone sia perche’ a Frosinone fu a suo tempo imposta una gestione provinciale sia perche’ sarebbe una ulteriore bomba ecologica “mal trattare” questi rifiuti con il sistema attualmente adottato nell’impianto di Colfelice. Sarebbe una assurda beffa pagare il fio di una scellerata gestione rifiuti della Capitale che non ha mai adottato una seria politica dei rifiuti.
Adesso alcuni sindaci vogliono la testa del povero presidente Cesare Fardelli? e perche’ dopo 25 anni di mala gestione del ciclo rifiuti solo adesso? e sopratutto perche’ dovrebbe cadere solo la sua?
La responsabilita’ almeno morale di alcuni sindaci e’ maggiore di quella di altri: di quelli che, furbescamente, hanno appoggiato questa situazione anche perche’ si fregiavano del fatto che i rifiuti andavano al di fuori del loro ambito elettorale. Riempiendo di rifiuti e puzze paesi come San Giovanni Incarico, Colfelice, Roccasecca.
impianto sequestrato
E, guarda caso, qualche sindaco pensa che anche in questa evenienza il fatto di essere distanti dalla “puzza” possa indurre altri colleghi ad accettare i rifiuti di Roma.
In troppi fanno finta di non sapere che Cesare Fardelli e’ stato solo il costoso, funzionale, disinformato assertore di un sistema volutamente sbagliato e non legale di gestione del ciclo rifiuti. Per molti anni e’ stato l’uomo mandato allo sbaraglio, il parafulmine che avrebbe attirato ed assorbito tutte le critiche (anche la vergogna di essere portato in carriola dalle Iene) per fare in modo che il ciclo gestione rifiuti restasse tale e quale, per garantire che l’impianto continuasse a non fare pressoche’ nulla rimanendo solo un punto di transito, che le discariche pubbliche e private si riempissero con enormi guadagni, che fosse costruito l’inceneritore di San Vittore, che fosse addirittura triplicata la quota di rifiuti da incenerire costruendo un altro inceneritore. Per favorire questo molti sindaci si sono guardati bene dall’attivare la RACCOLTA DIFFERENZIATA: vedasi Cassino. Per favorire questo la Regione Lazio ha stranamente chiuso i cordoni della borsa quando si e’ trattato di aiutare con finanziamenti i comuni a fare la Raccolta Differenziata’?. Per favorire questo in troppi hanno fatto finta di non sapere che quasi niente si puo’ recuperare dalla massa di rifiuti indifferenziati dopo la compattazione-triturazione-spremitura del sistema usuale di raccolta “cassonetto- camion compattatatore-stazione di trasferenza”?. Con questo sistema si puo’ solo essiccare l’immondizia per fornire potere calorico all’inceneritore.

In troppi, per anni, hanno fatto finta di non vedere e non sapere che i rifiuti di 91 comuni venivano portati a Colfelice in transito, al limite imballati tale e quali e portati a discarica. Per questo si sono riempite di rifiuti tali e quali discariche enormi come Panaccioni e Facciano dalle quali sono usciti migliaia di litri di percolato, l’inquinante piu’ pericoloso che esista.
A tanti faceva comodo questo sistema illegale che non teneva conto dei dettami della legge 22/97.
A questo sistema volutamente sbagliato di gestione rifiuti ha purtroppo dato una mano ed un alibi anche decisioni della magistratura: ITALIA NOSTRA dopo aver fatto sequestrare la discarica di Facciano in Pignataro per sversamento di percolato e aver fatto puntare i riflettori sulla inefficienza di Colfelice non si aspettava certo che tutto finisse praticamente in una bolla di sapone.
Decisione sbagliata e causa della situazione attuale e’ stata quella di imporre PER VIA EXTRAGIUDIZIARIA un adeguamento di Colfelice per farle fare quello per cui era stata costruita tralasciando di sanzionare venti anni di mala gestione del ciclo rifiuti.

Probabilmente senza averne l’intenzione ma di fatto creandone i presupposti si e’ favorita la riconversione da tanti auspicata dell’impianto di Colfelice da impianto di recupero delle materie prime secondarie e produttore di Compost a Impianto di Trattamento Rifiuti funzionale alla discarica ed all’inceneritore.
FACENDO COSI’ HANNO MESSO AL PRIMO PUNTO DEL PIANO RIFIUTI L’INCENERIMENTO ED IL CONFERIMENTO A DISCARICA: SCUSATE, ALLA FACCIA DELLA LEGGE 22/97 E DI TUTTE LE DIRETTIVE EUROPEE!
Chiaramente la Regione Lazio, che voleva ampliare l’inceneritore PERCHE’ DA TEMPO AVEVA ORGANIZZATO DI PORTARE I RIFIUTI NEL FRUSINATE, come poi ha fatto, non si e’ fatta pregare per investire altri milioni di euro in Colfelice. Con altri milioni di euro sono stati acquistati macchinari per osservare quanto ordinato dal giudice cioe’ per recuperare le materie prime: solamente che a nessuno e’ venuto in testa ( ma si puo’ credere a tanta impreparazione?) che senza una RACCOLTA DIFFERENZIATA seria e capillare l’impianto di Colfelice non avrebbe potuto neanche cosi’ assolvere alle funzioni per cui era stata costruita con una spesa di almeno 80 milioni di euro.

Ma e’ possibile che a nessun tecnico e politico sia venuto in mente che cosi’ facendo si metteva l’impianto di Colfelice solo in condizione di fare combustibile per l’inceneritore e materiale per la discarica di Cerreto? A noi sembra possibile invece che tutti sapessero tutto….. RIPETIAMO, fregandosene delle 4R della legge 22/97.
Ma quale e’ il trattamento dei rifiuti dell’impianto di Colfelice: secondo le nostre informazioni ,date personamente durante una visita guidata all’impianto dal Presidente Cesare Fardelli, il 50% di quello che esce va alla discarica di Cerreto ed il 50% va all’inceneritore di San Vittore. Il presidente a bassa voce ci confido’ che non si capacitava che a San Vittore poi arrivasse piu’ materiale da bruciare di quanto veniva inviato dal suo impianto.

Dunque Colfelice in pratica funge da enorme essiccatoio della maleodorante massa di rifiuti putrescibili commista a frazioni non organiche: e’ pensabile, come prevede uno dei quattro punti dell’accordo, che i rifiuti in uscita vadano tutti a discaricche Romane e non all’inceneritore di San Vittore?
Adesso alcuni sindaci si oppongono al fatto che altri vogliano usare il perverso e pericoloso giocattolo con il quale da anni giocano loro, sulla nostra pelle e sulle nostre tasche, adesso hanno paura che l’impianto di Colfelice vada in tilt: ma si sono chiesti in tempi precedenti se fosse giusto che lavorasse cosi’?
Adesso ci opponiamo al fatto che Roma citta’, in cui la quota di raccolta differenziata e’ bassissima, abbia l’intenzione di usare anche essa questo sistema fuori legge di gestione dei rifiuti. Come dire: fin quando siamo noi a fare la marachella va bene ma se la vogliono fare anche gli altri…
Sembra di assistere ad un gioco tra bambini in cui qualcuno dice “il pallone e’ mio e ci gioco io”.
Ma questo non e’ un gioco di bambini: ne va di mezzo la salute di centinaia di migliaia di cittadini.
Ma un dubbio atroce ci consuma: che questo conferimento di immondizia indifferenziata sia stato programmato e preordinato da tempo e per due motivi interconnessi: per sopperire alla crescente mancanza di materia prima da afferire a Colfelice e quindi all’inceneritore dovuta alla sempre piu’, anche se colpevolmente tardiva, diffusione della raccolta differenziata. Ricordiamo che, finalmente, anche a Cassino dovrebbe partire a breve ,su tutto il territorio, la Raccolta porta a porta. Verrebbe cosi a mancare per Colfelice e San Vittore una importante fonte di approvigionamento.
Per sopperire alla saturazione di Malagrotta:non si spiegherebbe infatti il perche’ della triplicazione della potenzialita’ dell’inceneritore di San Vitttore

Italia Nostra si augura che la varie Procure prendano in seria considerazione la sua tesi: non gestire il ciclo dei rifiuti secondo i dettami di legge e’ da anni un reato ed i vari attori vanno perseguiti in base alle loro distinte responsabilita’. Allora si individueranno i tanti corresponsabili di tale sfacelo e la testa di Cesare Fardelli, sara’, probabilmente par inter pares, non l’agnello sacrificale che fa comodo a troppi in questo momento”.

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