Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.
Aumentano i furti e gli atti di violenza nei treni italiani. Indennizzi troppo bassi ed irrisori da parte dei vettori. Occorre aumentare le risorse per la sicurezza a bordo.
Da anni lo “Sportello dei Dirittiâ€,segnala e denuncia la crescita esponenziale di furti e atti di violenza sui treni. Essendosi, peraltro, occupato a mezzo del proprio servizio legale di avviare azioni risarcitorie a tutela dei viaggiatori ed a carico dei vettori che sino ad oggi forti delle clausole contrattuali assolutamente vessatorie delle “condizioni di viaggio” stabilite, a parere di Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Dirittiâ€, ancora non hanno fatto tutto il possibile per diminuire l’escalation di atti criminali a bordo dei propri veicoli.
Non passa giorno, infatti, che la Polfer, la speciale sezione della Polizia di Stato che si occupa della sicurezza nelle stazioni e a bordo, non riceva denunce di passeggeri che abbiano subito la sottrazione illecita di qualche bene personale o anche atti violenti. Perché se sino a qualche anno fa erano borse, portafogli e valige sotto tiro dei ladri, oggi gli oggetti più mirati sono computer portatili, smartphone, tablet. Per quel che è dato sapere da precedenti indagini, anche giornalistiche, esistono delle vere e proprie bande, di giovani anche giovanissimi, che come delle vere e proprie associazioni dedite a questo tipo di crimine, in particolare al cosiddetto “furto con destrezza” anche per l’abilità dimostrata che non lascia quasi traccia del loro passaggio, si muovono sulle tratte più lunghe ed in particolare quelle per Milano e Torino.
Immuni, non sono neanche i treni dei pendolari dove il sovraffollamento rende più semplice per questi abilissimi criminali camuffarsi tra la folla e procedere con le quotidiane razzie.
Per Giovanni D’Agata, se la soluzione per evitare i furti dev’essere privarsi di qualsiasi oggetto di (un minimo) valore per viaggiare allora tanto vale non utilizzare più i treni, cosa impossibile nel nostro Paese dove questo mezzo risulta essere uno tra i veicoli di locomozione più usati. Ed allora, la soluzione dev’essere ricercata, senz’alcuna ombra di dubbio dai singoli vettori, sia quelli nazionali che quelli regionali attraverso un’incentivazione delle misure di sicurezza e del personale all’uopo dedicato a bordo e dall’eliminazione anche ad opera di un apposito decreto ministeriale di tutte le clausole che prevedano un indennizzo al posto del risarcimento del danno effettivamente subito a seguito di un furto e parifichino in maniera effettiva la responsabilità del vettore ferroviario, per esempio a quella prevista per gli albergatori dal codice civile.
Perché é vero che é contemplata la possibilità di farsi risarcire il danno derivante dai furti subiti durante un viaggio in treno, ma più che di risarcimento si deve parlare più correttamente di un indennizzo, non sempre equo rispetto all’entità del danno subito ed è per questo che i vettori sino ad oggi si sono un po’ cullati sugli allori e non hanno implementato significativamente le risorse per la sicurezza. Trenitalia, per esempio, lo prevede per gli Eurostar, gli Intercity, i vagoni letto e le cuccette. Per la verità nel prezzo del biglietto é compresa una quota assicurativa che consente di chiedere un minimo d’indennizzo a seguito della denuncia di un furto. In particolare:
L’assicurazione copre bagagli e valori che si trovano:
1.Nel vano bagagli esterno al salone passeggeri delle carrozze dei treni AV (denominati Frecciarossa e Frecciargento), ES*, Intercity, Frecciabianca con carrozze “gran comfort†a salone. Massimo 300 euro per singolo bagaglio (max 600 euro a passeggero).
2.Nelle cuccette o nei vagoni-letto, a condizione che il compartimento sia stato correttamente chiuso. Massimo 300 euro per singolo bagaglio e valori (massimo 600 euro a passeggero).
3.Nelle auto (massimo 1.500 euro a vettura) o sulle moto (massimo 250 euro) al seguito.
Il passeggero, ovviamente ha l’obbligo di segnalare il furto al personale del treno e inoltrare denuncia alle forze di polizia o alla Autorità giudiziaria entro 3 giorni e inviare la richiesta di indennizzo, entro 7 giorni, a:
Trenitalia – Vendita e Customer Service Base – PostVendita Piazza della Croce Rossa, 1 – 00161 Roma o consegnarla presso l’assistenza passeggeri o biglietteria. Occorre allegare alla richiesta copia della denuncia o distinta delle cose rubate e il biglietto.