Una guerra civile nelle urne, quella che si è consumata nella battaglia elettorale di sabato e domenica in Italia ma come al solito i vincitori o coloro che credono di esserlo, si osannano e crocifiggono il nemico. Ma l’aria è cambiata. La novità del Movimento 5 Stelle che ha raccolto il 25 per cento dei voti (poco più alla Camera e poco meno al Senato), rappresenta un dato che evidentemente la Casta fa finta di non saper leggere, ma che in realtà a capito che la sua sopravvivenza è in pericolo. Lo dimostra la prima dichiarazione di Berlusconi che,pur di evitare un nuova tornata elettorale, apre la porta ad un governo con il suo avversario politico dichiarato Bersani. Centro destra e centro sinistra, quindi, pronti a schierarsi sulla stessa barricata per arginare lo tsunami dei grillini, o meglio, di chi è stufo di essere preso in giro da una classe dirigente marcia e compromessa. Si direbbe tre forze sul podio, ma la quarta si fa finta di non conoscerla, quella dell’astensione che ha raggiunto il 25% che rappresenta la voglia di “fregarsene†dato che di questo Paese c’è poco da salvare.
I dati al Senato vedono il Pd con 113 seggi, il Pdl con 116, l’M5s a 54 rappresentanti mentre Monti con 18. Alla Camera dei deputati il centro sinistra arriva a 340 parlamentari, a 124 il Pdl e a 108 l’M5S. Una Camera parlamentare a testa tra pd e Pdl con i grillini che rappresentano qualcosa in più di un semplice ago della bilancia. Ed è su di loro che si concentrano le attenzioni degli analisti politici e della gente curiosa di sapere come si comporteranno una volta vestiti gli abiti di coloro che hanno così duramente criticato. Se rispetteranno la loro promessa di rendere “umane†quelle figure che fino ad oggi hanno camminato sulla testa della gente. In tanti hanno contestato a Grillo il fatto di aver scelto quasi a casaccio i suoi parlamentari e che addirittura neanche li conosce. Un salto nel buio si sarebbe detto più volte. Ma tra loro e tante altre facce conosciute, la gente ha scelto l’ignoto, come a dire che anche Paperino è meglio considerato dei rappresentanti di una Casta che rappresenta, ormai, solo se stessa.
Ermanno Amedei