Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’INPS nella riunione di oggi 26 febbraio 2013 ha approvato, con due voti contrari della delegazione UIL, il bilancio di previsione dell’Istituto per l’anno 2013, che ora viene trasmesso ai Ministeri vigilanti ai sensi di legge.
I principali risultati del bilancio di previsione 2013, che sono stati determinati sulla base della nota di aggiornamento al DEF 2012 e della legislazione vigente alla data del 30 settembre 2012, si riassumono in:
10.721 milioni di euro di disavanzo finanziario di competenza con un incremento di 2.762 milioni di euro rispetto al disavanzo di 7.959 mln delle previsioni aggiornate 2012;
213.762 milioni di euro di entrate contributive, con un incremento di 1.916 milioni (+0,9%) rispetto ai 211.846 milioni previsti per il 2012;
303.077 milioni di euro di prestazioni istituzionali, con un incremento di 6.672 milioni (+2,3%) rispetto ai 296.405 milioni previsti per il 2012. In particolare la spesa per prestazioni pensionistiche è risultata pari a 265.877 milioni di euro (261.333 milioni nel 2012), con un incremento di 4.544 milioni di euro (+1,7%);
9.714 milioni di euro di disavanzo economico di esercizio con un incremento di 739 milioni rispetto al disavanzo economico previsto per il 2012 (8.975 milioni).
Per effetto del risultato economico di esercizio, il patrimonio netto dell’INPS al 31 dicembre 2013 è previsto pari a 15.416 milioni di euro.
Nella sua relazione il CIV ha ribadito la necessità di sottoporre ad un attento monitoraggio tutti i Fondi o Gestioni amministrati dall’INPS che presentano consistenti disavanzi economici con effetti negativi sul saldo generale del bilancio dell’Istituto.
Il CIV ritiene inoltre necessario aggiornare al più presto i bilanci tecnici con i quali valutare la futura evoluzione dei Fondi o Gestioni amministrati dall’INPS, nonché la sostenibilità dell’intero sistema.
A conclusione della sua relazione il CIV pone particolare rilievo sulla necessità che i risultati delle predette valutazioni siano portati all’attenzione dei Ministeri vigilanti per gli eventuali e opportuni interventi correttivi.