La Guardia di Finanza di Ceprano scopre evasione fiscale di 16 milioni di euro
7 Febbraio 2013Dopo circa sei mesi di indagini la Guardia di Finanza di Ceprano ha concluso una complessa ed articolata attività investigativa, coordinata dall’A.G. di Frosinone, che ha permesso di assestare un duro colpo all’evasione fiscale.
A finire nel mirino delle fiamme gialle sono stati alcuni operatori economici operanti nel frusinate, i quali intrattenevano rapporti d’affari – ritenuti sospetti – con una società operante nel settore della telefonia, con sede in Roma, amministrata da un cittadino inglese.
Lo sviluppo e l’approfondimento degli interessi economici gravitanti sul citato cittadino inglese, riconducibili a vari soggetti economici operanti sul territorio nazionale e con collegamenti in altri Paesi, anche extra europei come le Antille olandesi – noto paradiso fiscale -, hanno consentito di individuare la società in argomento, che negli ultimi anni ha effettuato un volume di vendite per importi considerevoli grazie ai numerosi clienti sparsi in tutta Italia, omettendo tuttavia, in maniera sistematica, di presentare le dichiarazioni fiscali.
Le investigazioni eseguite hanno consentito di ricostruire il volume di affari realizzato dalla società romana negli ultimi anni e di quantificare una base imponibile sottratta a tassazione per un ammontare complessivo di 16 milioni di euro e violazioni all’IVA per oltre 3 milioni di euro in termini di imposta evasa.
Il legale rappresentante della società è stato segnalato alla competente Autorità Giudiziaria per i reati di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali e di occultamento delle scritture contabili; nei suoi confronti, inoltre, è stata richiesta l’applicazione dell’istituto del sequestro preventivo finalizzato alla confisca per valore equivalente all’imposta complessivamente evasa dei beni mobili ed immobili di proprietà .
E’ l’ennesima operazione di servizio svolta dagli uomini del Comando Provinciale di Frosinone a contrasto dell’evasione fiscale e dei fenomeni di illegalità tributaria che, in un momento particolarmente difficile dell’economia del Paese minano e limitano le possibilità di intervento pubblico in tutti i settori della vita sociale, provocando altresì una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori onesti che, seppur con le difficoltà del momento, adempiono con serietà gli obblighi stabiliti dalla legge.