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“Turismo lento” se ne parlerà al 2° incontro del progetto PANforAMaR

Si svolgerà a Fossacesia il 23 Marzo 2012 il secondo incontro del progetto IAI PANforAMaR (Protected Areas Network for Adriatic Macro Region) che vede come capofila l’Area Marina Protetta di Torre Cerrano e come partner il Comune di Fossacesia con la “Riserva” Naturale Regionale “San Giovanni in Venere”. L’oggetto della mattinata di lavori sarà il turismo lento, con specifico riferimento alla mobilità ciclabile lungo la costa adriatica e nelle aree protette.

Sarà questa l’occasione per approfondire ulteriormente il progetto BySEACle, che mira a realizzare una rete di facilitazioni per l’ecoturista, già discusso durante una tavola rotonda del metting di San Benedetto del Tronto “AdriaPAN in Europe”, oltre alle attività in essere a livello locale nei territori della Costa dei Trabocchi e del Sangro Aventino che verranno presentate all’interno del “Tavolo Ecoturismo” del Forum Ambiente del Comune di Fossacesia che si insedierà per la prima volta all’interno di questo meeting.

L’evento di Fossacesia è organizzato dal Comune di Fossacesia e dalla Riserva Naturale Regionale “San Giovanni in Venere”, con il supporto dell’AMP Torre del Cerrano e della rete AdriaPAN.

“Anche se non abbiamo ancora il riconoscimento regionale come Riserva Naturale – esordisce l’Assessore all’Ambiente, Andrea Natale – siamo attivi all’interno del network delle Aree Protette dell’Adriatico, siamo partner in PANforAMaR e lavoriamo insieme alle altre Aree Protette per elaborare progetti sul Turismo Lento e in generale per rendere reale l’alternativa di un’altra economia che dice no al vecchio modello di sviluppo che ci ha portato alla crisi che viviamo e ci ha distrutto socialmente, economicamente e ha contribuito al degrado e all’inquinamento ambientale”.

 

“Il nostro NO alle trivellazioni in Adriatico e allo sfruttamento degli idrocarburi, che non è dell’ultima ora e solo di facciata, coerente con il nostro SI al Parco Nazionale della Costa Teatina – continua Natale – si sostanzia anche nello sviluppo di queste alternative possibili. Oltre che con il ricorso al TAR le trivelle si devono escludere dalle opzioni possibili in aree come la Regione Abruzzo che ha un patrimonio naturale, culturale e storico, che aggiunto al sapere legato alla terra e all’enogastronomia. Ogni ipotesi di diventare sito petrolifero, dovrebbe essere scartata dalla politica a livello regionale e nazionale: l’Italia non è il Texas o l’Arabia Saudita. Ma soprattutto – precisa Natale – 35 anni fa, con lungimiranza gli abruzzesi hanno fatto un’altra scelta, che è nella nostra programmazione economica e finanziaria e pianificatoria, oggi quella scelta viene confermata dai cittadini, dalle associazioni, dalle Amministrazioni locali. L’industria, le infrastrutture, gli interventi per rendere più competitivi i nostri territori devono essere fondati sul Rinascimento Verde della conversione e dell’efficienza ecologica, sulla qualità e sull’innovazione e non sul Medio Evo del Petrolio e del Carbone”.

 

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