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Caccia ai falsi poveri, la Guardia di Finanza di Frosinone ne indiviuda cinque

ACCIA AI FALSI POVERI: LA GUARDIA DI FINANZA DI FROSINONE NE INDIVIDUA 5.
Condannato a 4 anni di reclusione dal Tribunale di Cassino per truffa ai danni dello Stato: questo l’esito del processo nei confronti di un cittadino di Pico (FR) che aveva presentato all’Ente erogante una documentazione falsa, in quanto aveva dichiarato di non avere redditi, di essere disoccupato da oltre 2 anni e di non avere disponibilità finanziarie.
Il procedimento penale era stato avviato a seguito di una segnalazione della Guardia di Finanza di Ceprano, la quale aveva accertato che il soggetto disponeva di un ammontare di € 50.000,00 tra disponibilità liquide ed azioni.
Sulla base di tale falsa rappresentazione, al cittadino picano era stato concesso un sussidio di € 4.000,00 a titolo di reddito minimo garantito, si tratta di una misura di sostegno delle condizioni economiche e sociali ed impossibilitate a provvedere al mantenimento proprio e dei figli.
Le Fiamme Gialle hanno effettuato ulteriori attività di controllo nel comparto della tutela alle uscite del bilancio pubblico, al fine di tutelare quelle persone che, trovandosi in una situazione di effettivo disagio, vedono limitare i propri diritti dall’azione illecita di individui che, fornendo una falsa rappresentazione della realtà, si appropriano di denaro pubblico destinato ai più bisognosi e, in tale contesto, le Fiamme gialle di Ceprano, hanno denunciato alla competente Autorità Giudiziaria altri 4 falsi poveri: trattasi, in particolare, di due persone che si sono avvalse dell’istituto del gratuito patrocinio a spese dello Stato e di altre forme di esenzioni e benefici.
Nello specifico, nel corso di controlli finalizzati a verificare il possesso dei requisiti per ottenere il gratuito patrocinio a spese dello Stato, vale a dire la possibilità di difendersi in un procedimento giudiziario utilizzando un legale la cui parcella è pagata dallo Stato, sono state individuate due persone, residenti nei comuni di Arce e Arpino, che avevano ottenuto tale beneficio attraverso la presentazione di documentazione falsa, attestante una situazione di indigenza o comunque attestante la titolarità di reddito per importi inferiori ai limiti stabiliti dalla legge.
Nel corso di altri controlli su nuclei familiari che hanno ricevuto benefici sotto forma di prestazioni sociali ed assistenziali, sono stati individuati altri due falsi poveri, un cittadino extra-comunitario residente in Ceprano ed un cittadino italiano residente in Arpino, che attraverso la presentazione di false dichiarazione I.S.E.E. e false autocertificazioni, nascondendo la titolarità di alcuni redditi, rispettivamente, hanno ottenuto l’esenzione dal pagamento di alcuni servizi pubblici ed hanno percepito dall’Ente pubblico erogatore un importo di € 7.000,00 a titolo di reddito minimo garantito.
Anche in questi casi, oltre alla denuncia all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di truffa ai danni dello Stato, sono stati segnalati agli enti erogatori dei benefici per l’attivazione della procedura di recupero della somma indebitamente percepita.

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