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Casi di antrace tra persone che si iniettano droghe. L’ eroina contaminata è ancora in circolazione in Europa

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
Lo “Sportello dei Diritti”, aveva lanciato l’estate scorsa, primo in Italia, l’allarme circa la diffusione di un’epidemia di antrace tra i tossicodipendenti per partite di eroina contaminata. Erano diversi i casi segnalati in Europa, ma da qualche mese non si registravano più segnalazioni di morti a causa della contaminazione.

Proprio in data odierna, però la Health Protection Agency (HPA) del Regno Unito, l’ente governativo che si occupa della tutela della salute, ha riferito di un ulteriore caso fatale di antrace nel Suffolk, in Inghilterra. Si tratta di una persona che si era iniettata eroina. Questo porta il numero di casi di antrace fra coloro che s’iniettano droga (“injecting drug users”, in Gran Bretagna si usa l’acronimo IDU) nell’Unione Europea dal giugno 2012 a 14: quattro in Germania, due in Danimarca e in Francia e sette nel Regno Unito (Scozia, cinque in Inghilterra e Galles in uno in uno). Ben sei di questi casi sono stati fatali.

Questi 14 casi fanno seguito ad un’epidemia di antrace che si diffuse fra il 2009 ed il 2010 coinvolgendo 127 tossicodipendenti tra Regno Unito (Inghilterra e Scozia rispettivamente con cinque e 119 casi) e Germania (tre casi).

Questo caso supplementare non è inaspettato e non cambia la valutazione del rischio effettuata dalle istituzioni europee in particolare dall’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) ed EMCCDDA (Centro Europeo per il monitoraggio delle droghe e delle tossicodipendenze) pubblicato lo scorso 16 luglio 2012.

La segnalazione dei casi di antrace tra coloro che s’iniettano droghe, in particolare eroina, in diversi paesi per un lungo periodo di tempo suggerisce che quest’ultimo tipo di droga contaminata è ancora in circolazione in Europa. Ciò vuol dire, spiega Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che le persone che s’iniettano eroina in Europa sono ancora a rischio di esposizione all’antrace e in Italia non si è immuni dal rischio giacché le partite di tale sostanza stupefacente viaggiano da una parte all’altra dell’area unica .

Le due organizzazioni, in ogni caso hanno fatto sapere che stanno lavorando insieme per produrre un documento congiunto di orientamento sulla prevenzione dall’antrace tra tossicodipendenti.

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