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Inaugurata la “Casa dell’Acqua” in piazza Green

È stata inaugurata questa mattina dal sindaco Giuseppe Golini  Petrarcone, presente l’assessore Riccardo Consales, alcuni consiglieri comunali e le scolaresche del I Circolo con le loro insegnanti la prima “Casa dell’acqua” in piazza Nicholas Green. «Con questa iniziativa tutti i cittadini contribuiranno a ridurre i rifiuti in plastica e a riscoprire le bottiglie da ricarica e non più usa e getta. Insomma si torna direttamente alla fonte ha spiegato l’assessore Consales – per  prendere l’acqua delle nostre sorgenti. E’ questo anche un primo passo per raggiungere l’obiettivo fondamentale della riduzione degli imballaggi che sarà completato con l’avvio della raccolta porta a porta». Il primo distributore di acqua pubblica, inaugurato questa mattina in piazza Nicolas Green, avrà come principale obiettivo quello di promuovere l’uso dell’acqua di rubinetto. Le Case dell’Acqua sono nate per promuovere il servizio fornito dagli acquedotti pubblici. La particolarità sta nel fatto che l’acqua distribuita è refrigerata e può essere naturale o frizzante, secondo i gusti. Attualmente ci sono circa 200 impianti attivi in tutte le regioni e altri 50  sono prossimi all’apertura. La  diffusione è soprattutto al Nord, in particolare in Lombardia e nel Piemonte, ma il fenomeno si va estendendo anche nel Centro e nel Sud. ‘La Casa dell’acqua”, un’iniziativa portata avanti dall’Amministrazione Comunale e che vede la possibilità per i cittadini di usufruire di un erogatore di acqua di rete depurata, in modalità refrigerata e refrigerata gassata. Per prelevare l’acqua, al costo di 5 centesimi al litro, occorre una tessera ricaricabile che potrà essere ritirata e poi ricaricata presso la gelateria Green Garden. Il servizio già attivo dal 9 marzo, renderà  possibile fornirsi di acqua delle nostre sorgenti. Il trattamento consente di avere acqua come da sorgente, eliminando piccole impurità e sgradevoli sapori (come il cloro) senza alterare le proprietà organolettiche e oligominerali della nostra acqua, che comunque possiede buone qualità chimico fisiche e anche nelle nostre case è sicura e ottima da bere. “Le case dell’acqua – ha proseguito Consales – vogliono dire minor quantità di rifiuti, risparmio nell’utilizzo di bottiglie di plastica e minore spesa per l’acqua da tavola per le famiglie. In termini di numeri, vuol dire – ha continuato l’assessore – 100 bottiglie di acqua non immesse nel ciclo dei rifiuti significano, 4 Kg di plastica in meno, 450 litri di acqua usata per la produzione in meno, 87kW di elettricità non consumata, 13,3 Kg di anidride carbonica in atmosfera risparmiati, 7,5 kg di petrolio annui non consumati,165 € a famiglia annui risparmiati”. Certamente una, seppur lieve, boccata d’ossigeno per molte famiglie della nostra città.

Significa inoltre tornare ad utilizzare l’acquedotto nella sua funzione originale, e bere un’acqua a “chilometro zero” con un giusto equilibrio di sali minerali; confronta tu stesso le analisi dell’acqua, periodicamente esposte presso la postazione.  “E’ un iniziativa che guarda alla salvaguardia ambientale – ha concluso l’assessore all’ambiente Riccardo Consales – ed è una delle misure, introdotte nel progetto “Cassino riusa” approvato dalla Regione Lazio nel mese di dicembre, volte alla riduzione a monte degli imballaggi.  Prendere acqua alle casette vuol dire risparmiare migliaia di bottiglie di plastica, riavvicinando i cittadini ad un uso consapevole dell’acqua di rubinetto, oggi preferita da milioni di famiglie italiane a quella in bottiglia.  “Significa anche eliminare l’inquinamento del trasporto su gomma – ha aggiunto il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone – e  quindi aiuta a migliorare la qualità dell’aria. Ma soprattutto per chi non può far a meno dell’acqua in bottiglia, è un notevole risparmio per le famiglie valutato all’incirca sui 165 € l’anno”. Questa sarà la prima casa dell’acqua, poi con il tempo verranno installate altri due erogatori in altre piazze della città di Cassino. Un momento importante, allietato dall’animazione della cooperativa ‘I Naviganti’ alle scolaresche presenti.

F. Pensabene

Foto A. Ceccon

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