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L’UE stabilisce che è legale “rapinare” i conti correnti

di Max Latempa

Popolo 1, Europa delle Banche 0.

E’ il risultato del primo tempo della partita che si è giocata a Cipro. Al rientro dagli spogliatoi, però, i fuoriclasse della Troika (UE, Fondo Monetario e BCE) hanno giocato alla grande ed hanno messo a segno prima il punto del pareggio e poi quello della vittoria.

Il popolo ha perso ma è uscito tra gli applausi.

Così, l’ Europa delle Banche, dopo aver vinto largamente in Grecia, tranquillamente in Spagna e grazie a due autogol in Italia, prosegue imbattuta la sua marcia a punteggio pieno. Questa volta l’impegno con Cipro sembrava veramente molto agevole, ma i locali hanno sorprendentemente mostrato una coriacea resistenza che ha inizialmente messo in difficoltà il rullo compressore guidato dal Commissario Olli Rehn. Il quale, nel secondo tempo, ha giocato d’astuzia concentrando i suoi fuoriclasse sul punto debole del Popolo, i ricchi. Due giocate da campione hanno indotto l’arbitro russo a fischiare due calci di rigore per due interventi dei distratti difensori più agiati del Popolo, che così sono stati puniti duramente. I rigori sono stati entrambi battuti col classico cucchiaio e l’esultanza è stata pari al rischio corso nella circostanza.

Se fosse calcio, sarebbe andata così. Purtroppo invece è la vicenda clou di questa settimana che ha visto l’ennesima nazione europea ridotta sul lastrico e l’ennesimo intervento tardivo della Unione Europea, a latte versato, tutto in favore delle banche, con i soldi nostri, e tutto sulle spalle dei cittadini con un primo esempio di prelievo coatto dai conti correnti.

Azione da manuale: prima hanno chiuso le banche, per impedire i prelievi, poi hanno cercato di far approvare dal parlamento cipriota il prelievo coatto del 15% su tutti i conti correnti. Provvedimento non valido per i correntisti e gli investitori stranieri, perlopiù russi, che, attirati dai tassi alti ma potentemente protetti da qualsiasi rischio che pure una normale operazione finanziaria dovrebbe avere, hanno oggi nelle banche di Cipro circa 50 miliardi di euro.

La gente è rimasta quasi una settimana senza poter avere accesso ai propri soldi in banca. Poi è scesa compatta a protestare duramente, tanto da ottenere il risultato di far recedere il parlamento dal proprio intento. Chi se ne frega, che crollino le banche ed il loro Euro.

Si è momentaneamente profilata per la prima volta la vittoria della necessità popolare sull’ esigenza delle banche. Un fatto straordinario, un esempio per tutti. Una pietra miliare.

Ma ecco che l’ Europa delle Banche ha piazzato la contromossa: prelievo forzoso del 20% sui depositi bancari di oltre 100mila euro custoditi nella Banca di Cipro e del 4% su quelli per lo stesso ammontare in altre banche dell’ isola. Il parlamento cipriota questa volta ha approvato.

Il fronte del popolo è stato spaccato. Salvata la stragrande maggioranza dei ciprioti, pagheranno solo i più abbienti. Tanto quelli non hanno tanta voglia di protestare. E se anche loro sono cittadini europei, che magari credevano pure nell’ Europa dei Popoli, chi se ne frega.

Divide et impera, era il motto dei Romani per governare l’ Impero.

Ora il precedente è stato creato. Sappiamo che nell’ Unione Europea del 2013, il prelievo coatto dai conti correnti della gente è possibile.

Ma sappiamo anche cha la piccola Cipro il primo tempo l’aveva vinto.

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