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Omicidio Meredith Kercher: annullata la sentenza d’appello, nuovo processo a Firenze

Tutto da rifare, il mistero dell’omicidio di Meredith Kercher continua. Cancellata l’assoluzione di Amanda Knox e del suo ex ragazzo Raffaele Sollecito. La Cassazione non conferma la sentenza d’appello e ordina un nuovo processo a Firenze. Amanda e Raffaele potrebbero non essere innocenti. Torna l’incubo per la giovane americana, che aveva scritto un sms al suo avvocato: “Sono tremendamente in ansia”. La famiglia Kercher ha aspettato la sentenza in Inghilterra. Ora la partita si riapre.  La sentenza di Perugia che ha assolto Amanda e Raffaele “deve essere annullata essendo un raro concentrato di violazioni di legge e un documento di alta illogicità“, aveva detto ieri nella sua requisitoria davanti alla prima sezione penale il sostituto procuratore generale della Cassazione, Luigi Riello, chiedendo l’accoglimento del ricorso contro la sentenza presentato dalla Procura generale di Perugia e dai familiari di Meredith.

La Cassazione ha inoltre confermato la condanna a tre anni inflitta ad Amanda Knox per il reato di calunnia ai danni di Patrick Lumumba, il musicista del Congo da lei inizialmente indicato come autore dell’omicidio di Meredith. La condanna a tre anni risulta già scontata, perché compresa nel periodo che la studentessa americana ha passato sotto custodia cautelare in carcere, prima di essere assolta con il verdetto d’appello dall’accusa di omicidio.

“Continuano a non credermi”: così si era sfogata al telefono da Seattle nella tarda serata di ieri Amanda, parlando con uno dei suoi legali. “Era agitata poi si è calmata”, ha spiegato l’avvocato Luciano Ghirga.

“Questa è una vittoria processuale e morale”. Così l’avvocato Francesco Maresca, difensore di parte civile dei familiari di Meredith Kercher.   “La battaglia continua ma non è una condanna ma un annullamento con rinvio, si ripartirà da una sentenza di assoluzione” su cui si tratta di “approfondire alcuni aspetti”. E’ quanto ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Raffaele Sollecito, commentando la decisione della Cassazione.

I legali hanno già parlato al telefono con Raffaele che dovrebbe trovarsi a Verona, dove ha ripreso gli studi. Il padre del ragazzo, Francesco Sollecito, che ieri ha assistito per intero all’udienza in Cassazione, ha scelto di non essere presente alla lettura del dispositivo dei supremi giudici: “è rimasto a casa – ha riferito l’avvocato Maori – non vuole assolutamente essere oggetto di clamore mediatico, perche’ questo è un processo mediatico, fin dall’inizio”.

 

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