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Open Data Inps, in un anno 420mila download

In meno di un anno, dal sito Inps (www.inps.it) sono stati scaricati oltre 420mila dati in formato aperto (Open Data). Il 10% dei download è stato eseguito dall’estero. E gli utenti hanno mostrato un gradimento significativo, attribuendo un voto pari a 7 abbondante in una scala da 1 a 10.
Nel marzo di un anno fa, l’Inps apriva i suoi dati rendendoli disponibili nel formato “Open” non solo in risposta alle indicazioni emanate dalle direttive europee, ma anche per procedere nel percorso di trasparenza nei confronti dei cittadini.

Ad un anno di distanza, la sezione Open Data dell’Inps (cui si accede dall’home page del sito istituzionale) si arricchisce di un ulteriore tassello, uno spazio dedicato alla segnalazione di App o utility realizzate con gli Open Data Inps, nell’ottica del riuso pubblico e privato dei dati.
E la nuova sfida per tutte le Pubbliche Amministrazioni è quella di rendere pubblici i propri dati come Open Data, per permettere un maggior controllo della qualità del proprio lavoro e una maggiore interoperabilità tra i diversi servizi trasversalmente offerti ai cittadini.
L’Inps ha intrapreso questo percorso un anno fa e, quindi, si trova già avanti rispetto alle nuove sfide amministrative, avendo anticipato quanto adesso regolato dal legislatore.

Nell’ottobre del 2011 l’Inps ha deciso di applicare la direttiva 2003/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio in materia di amministrazione digitale e, attraverso un coordinamento con il primo portale degli Open Data nazionali (dati.gov.it), ha completato nel marzo 2012 il rilascio del datastore.
La sezione Open Data contiene oltre 150 dataset su lavoro, pensioni e prestazioni assistenziali. Queste informazioni sono pubblicate ed accessibili in vari formati nel rispetto dell’articolo 18 del DL 83/2012 (Decreto Sviluppo). L’Inps ha definito un piano di rilascio e le necessarie soluzioni tecnologiche per rendere l’Open Data uno strumento di comunicazione trasparente e affidabile. Gli Open Data rappresentano per gli enti pubblici la possibilità di migliorare il proprio operato a partire dalla condivisione libera delle risorse. Non solo, i dati aperti consentono lo sviluppo di prodotti e soluzioni per la nuova economia digitale e per una nuova cittadinanza orientata ai servizi e ai beni pubblici, su tutto il territorio.
Segnalati dalla piattaforma europea delle amministrazioni digitali come uno tra i primi esempi qualitativi nel panorama italiano, gli Open Data Inps hanno ricevuto un riconoscimento esplicito di utilità sociale, che viene peraltro confermata dalle statistiche che vedono, fra i più scaricati, i dataset relativi ai “Requisiti per l’accesso al pensionamento anticipato” e quelli delle “Aliquote contributive artigiani e commercianti”.
Gli utenti, che possono lasciare il loro giudizio sui dati scaricati, hanno valutato con un 7 abbondante (su una scala da 1 a 10) il “voto” adeguato al servizio offerto.

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