Un fitto programma religioso fatto di preghiere e, via crucis e processioni per ricucire lo strappo tra gli alvitani e San Bernardino. Dopo quasi sei secoli il parroco di Alvito, Don Alberto Mariani, si è posto come obiettivo quello di spezzare la maledizione che il Santo predicatore fece nel 1443, quando il ducato di Alvito dominava sull’intera valle di Comino contrastando con efficacia il potere del Ducato di Sora e quello dei frati benedettini di Montecassino. Circa 570 anni fa, dunque, don Bernardino da Siena
ha acceso un lume. Di seguito, e nei giorni successivi, recitiamo preghiere per invocare il suo perdono affinché il Signore possa rivisitare quella maledizione e trasformarla in benedizioneâ€. Il giorno delle Palme è prevista una Via Crucis che partirà da San Nicola, dove avvenne il fattaccio, fino alla cappella che sta sulla strada per Vicalvi, dove il Santo avrebbe pronunciato la maledizione. A maggio, invece, la statua del Santo arriverà dalla chiesa di Vicalvi dove è venerata, fino al largario della chiesa di San Nicola, lì, in processione, verrà portata nella chiesa di San Simeone dove rimarrà fino a quando, dopo tre giorni, in processione, a piedi, i fedeli non la riaccompagneranno a Vicalvi. In estate poi, è previsto un pellegrinaggio parrocchiale a L’Aquila nella chiesa di San Bernardino dove si venerano i suoi resti mortali. E se un Bernardino dovesse oggi venire a predicare in piazza, come verrebbe accolto dagli alvitani? “Bella domanda – risponde don Mariano – Se dovessi giudicare da come è stata accolta la mia iniziativa direi per metà bene e metà male. In molti hanno capito lo spirito della mia proposta, cioè trovare un modo per avvicinare i giovani alla chiesa, e si stanno prodigando per la buona riuscita delle iniziative; altri, se non mi hanno osteggiato, se ne sono completamente disinteressatiâ€.