Pizzo imposto dalla Camorra a commercianti e professionisti, blitz della dda di Napoli
12 Aprile 2013Nelle prime ore della mattinata odierna nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio Gip presso il tribunale di Napoli nei confronti di numerosi indagati gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, di estorsione, di porto illegale di armi, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare le attività dei clan “dei casalesi” – fazione Schiavone.
L’attività investigativa, avviata sin dall’ottobre del 2010, ha permesso di documentare numerosi episodi estorsivi in danno di imprenditori locali, costretti a versare somme di denaro in occasione delle festività .
E’ stato anche possibile stabilire i ruoli dei singoli associati nella gestione delle attività estorsiva nei comuni di Casal di Principe (Ce), Aversa (Ce) e Cancello Arnone (Ce) e accertare la disponibilità di armi e munizioni per le esigenze “militari” del sodalizio.
Tra i vari episodi estorsivi oggetto di contestazione si evidenzia quello ai danni di un imprenditore titolare di una grande rivendita di materiale termoidraulico di Aversa, il quale, inserito nel libro paga del clan “dei Casalesi”, doveva corrispondere tre rate annue, ciascuna di 5.000,00 euro, in corrispondenza delle festivitià di Natale, Pasqua e ferragosto.
Altri episodi estorsivi sono quelli a danno del titolare di una farmacia veterinaria di Cancello Arnone (nel periodo ottobre-dicembre 2010), a danno del titolare di una sala scommesse in Cancello Arnone mediante l’imposizione dell’installazione di videopoer (nel periodo settembre – ottobre 2010), a danno del titolare di un bar sito all’interno di un distributore carburanti in Pastorano (nel periodo novembre 2010 – gennaio 2011), a danno di un imprenditore agricolo di Cancello ed Arnone mediante la sottrazione di un mezzo agricolo per la cui restituzione venne richiesta una somma di denaro.
Alcune delle vittime dei suindicati reati estorsivi sono indiziati di favoreggiamento personale per aver negato, nel corso delle indagini, di avere ricevuto richieste estorsive da affiliati al clan.
Nel contesto della presente indagine, è stato altresì accertato il ruolo di un sottoufficiale dei carabinieri, attualmente in congedo, che all’epoca dei fatti prestava servizio quale addetto alla sezione di P.G. press la Direzione Distrettuale Antimafia. Il predetto è stato colpito – unitamente a soggetti, originari di Afragola, inseriti in contesti delinquenziali locali e a un imprenditore del settore dei trasporti – da ordinanza cautelare perchè ritenuto gravemente indiziato di favoreggiamento personale e di falso per soppressione per l’occultamento di un fascicolo procedimentale riguardante l’assegnazione della gara per il servizio di trasporto scolastico nel comune di Castel Volturno, cui partecipava il suddetto imprenditore.