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Venticinque Aprile, ma è vera Liberazione?

di Max Latempa
Venticinque Aprile, festa della liberazione. L’ Italia festeggia la liberazione dalla dittatura fascista e dall’ occupazione nazista. Ma, dopo 68 anni, purtroppo, non si puo’ certo dire che l’ Italia sia veramente libera.
Ci vorrebbe una nuova liberazione con una partecipazione popolare non meno impegnativa di quella del secolo scorso.
Liberazione dalla partitocrazia che ha distrutto la democrazia o quantomeno l’essenza di essa, ed ha instaurato una nuova nobiltà, una casta di intoccabili, quei politici che con la loro incapacità e disonestà hanno fattto precipitare il paese in una spirale di povertà e disperazione. Hanno consegnato l’ Italia alla piovra europea, senza rendersi conto del disastroso rapporto costi-benefici derivante dalla totale sottomissione al volere dei burocrati di bruxelles, inclini a salvaguardare principalmente gli interessi di banche e multinazionali.
Liberazione dal giogo della finanza, oggi capace di influenzare politiche e manovre economiche dei governi deboli e sottomessi.
Liberazione dal falso mito dell’ Euro, una moneta che da undici anni anni rappresenta più un problema che una opportunità di crescita.
Liberazione dalla globalizzazione, tsunami che ha distrutto tutto cio’ che ha provato a resistere alle multinazionali.
Liberazione dalle ideologie, destra e sinistra, che la storia ha già provveduto a bocciare ma che per molta gente è ancora una discriminante di vita.
Liberazione dalla burocrazia, utile solo a chi ne fa parte.
Liberazione dai politici ultra 65enni, le cui idee sono sempre più spesso incomprensibili per chi va alla velocità del 21 secolo.
Allora, festeggiamo si, ma c’è ancora tutto da conquistare.

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