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Arriva la cura, ma il malato è già morto

di Max Latempa

La Commissione Europea ha proposto ai 27 Stati membri di applicare dazi sui pannelli solari cinesi, con modalità che andranno dal 36 al 67%. Entro il 5 giugno dovrebbe essere ratificata la decisione in attesa che poi venga pubblicata sulla Gazzetta Europea.
E’ un provvedimento che fa molto male alle aziende europee, ed italiane in particolare, che per alcuni anni hanno subito la concorrenza sleale e devastante dei prodotti provenienti dall’ Asia e messi in vendita a prezzi totalmente inaccettabili per gli standard europei. Fa male perché ormai le aziende italiane sono già fallite o hanno dovuto licenziare migliaia di operai ed ormai hanno pure perso di fatto le quote di mercato.
Ora, a latte versato, l’ Unione Europea emana un provvedimento che anche un analfabeta avrebbe capito che bisognava fare molto tempo fa, e quindi tardivo e beffardo, visto che la maggior parte dei finanziamenti europei per il settore dell’ energia solare sono già stati spesi nelle varie campagne per gli incentivi al fotovoltaico.
Qualcuno, in Cina, e probabilmente anche a Bruxelles, sta contando i miliardi guadagnati molto facilmente.
Qualcuno in Italia ha invece visto la disperazione.
Era talmente difficile capire per i burocratici europei che i pannelli fotovoltaici cinesi erano prodotti sotto costo? Perché c’è voluto tanto tempo?
E’ solo incapacità e stupidità o c’è anche corruzione e dolo?
Comunque vada questa vicenda, la gente deve capire che questo è il risultato derivante dall’ aver messo buona parte della nostra sovranità nelle mani di un gruppo di burocrati, non eletti da nessuno, che hanno messo in ginocchio l’ economia di alcune nazioni del vecchio continente.
Per uscire dalla crisi non serve a nulla la restituzione dell’ IMU o l’ abbattimento del 3% del cuneo fiscale. Bisogna arrestare coloro che a Bruxelles da anni stanno remando contro la borghesia, la classe media e la classe operaia europea, a tutto vantaggio delle multinazionali che delocalizzano in Cina o finanche nella stessa UE, in paesi come Polonia e Romania.
Massimo profitto al minimo costo. Questa è la filosofia delle multinazionali. Ma in nome di questo dogma stanno desertificando l’ economia europea.
Adesso costringiamo l’ UE a mettere i dazi su tutte le importazioni che recano danni alle nostre aziende e costringiamo le multinazionali, se vogliono avere accesso al mercato continentale (750 milioni di persone), di produrre in loco. Che i politici facciano finalmente gli interessi di chi li ha votati e la smettano di essere corresponsabili dello sfruttamento che avviene altrove

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