A volte si fa fatica a crederlo, ma in realtà muoversi in modo autonomo, per chi ha difficoltà di deambulazione, o con il minimo della fatica in una città di tredici milioni di abitanti, sembrerebbe quasi impossibile, eppure la realtà supera qualsiasi immaginazione. Visitare Parigi senza incontrare ostacoli, senza marciapiedi ostruiti da moto, biciclette ed ogni sorta di impedimento potrebbe apparire fantascienza, visto quello che succede da noi, invece non è così. Poter utilizzare tutti i mezzi pubblici senza difficoltà e, soprattutto sempre in perfetto orario, è quello che appare al turista disabile in vacanza a Parigi. Autobus tutti dotati di pedana mobile per l’accesso a chi si trovi su sedia a rotelle, azionata direttamente dal conducente alla fermata, non hanno paragoni con quelli delle nostre città e indigna e non poco. Sì, indigna per due motivi, il primo per l’efficienza, la puntualità , il secondo che sono tutti, o nella maggior parte, di fabbricazione italiana, cioè prodotti da quella Irisbus, fabbrica di Avellino, chiusa di recente da Marchionne. Le domande, quindi, sono semplici: perché nel nostro Paese tutto questo non è possibile? Perché i nostri mezzi pubblici non possono essere utilizzati dai disabili come avviene a Parigi, o in altre città del nord Europa, dove la legislazione sull’adeguamento dei mezzi pubblici alle necessità dei disabili risale al 2005, mentre in Italia ha più di vent’anni? Certo qualche problema ce l’hanno pure i francesi per quanto riguarda l’uso della Metro da parte dei disabili, ad esempio, sui sanpietrini che ti fanno sobbalzare, ma almeno i trasporti ‘di superficie’, quelli funzionano. Ma non basta, perché è nel muoversi per strada con la sedia a rotelle dove si notano le differenze con le città italiane. Le rampe di accesso ai marciapiedi sono perfettamente collegate alla strada e senza alcun ostacolo quando ci si appresta ad attraversare, tutte dotate di ausili per i non vedenti . Non si devono fare slalom fra auto parcheggiate davanti, ma quello che è più importante sono concepite, da sempre, per essere d’aiuto non solo ai disabili, ma a tutti i cittadini, anziani, mamme con i passeggini. Quello che non si riesce a comprendere, forse è questa la vera differenza fra noi ed il resto d’Europa, perché in Italia sia necessario avere una legge che tuteli le esigenze o i diritti dei disabili mentre altrove le opere vengano realizzate seguendo un criterio di utilità generale e non specifico per talune categorie di cittadini. Del resto è risaputo che un turista disabile a Roma ed in molte città italiane non ha le stesse opportunità esistenti in quelle europee, purtroppo!
F. Pensabene