Stiamo assistendo da mesi ad una continua e chirurgica opera di macelleria sociale destinata ancora una volta a colpire i livelli più bassi delle FF.PP e delle FF.AA..
In principio fu il riordino delle carriere finanziato per circa 700 milioni di Euro non sufficienti per tutti, ma con l’obiettivo di partire dai gradi di base.
Abbiamo usato quei soldi per pagare di tutto, dalle promozioni dei contrattualizzati alle promozioni dei dirigenti.
Ieri, però, la Commissione Difesa della Camera, all’unanimità , con due articolati e motivati pareri, si è espressa per lo stralcio del personale del comparto sicurezza difesa e soccorso pubblico sia dall’estensione del blocco stipendiale sia, per il momento, dell’armonizzazione del regime pensionistico.
I pareri tengono conto dei rilevati profili di iniquità e illegittimità contenuti nei provvedimenti in esame già evidenziati nei documenti trasmessi da questo Consiglio agli Organi Parlamentari.
Il parere è stato espresso in sede consultiva.
Oggi le Commissioni che devono esprimersi nel merito (I e XI) dovranno formalizzare le loro posizioni.
Sarebbe ben singolare che arrivassero a posizioni difformi o a soluzioni che non mettano sullo stesso piano tutti gli istituti che riguardano il trattamento economico del personale.
Gli operatori del comparto attendono di conoscere se dalle parole si passa ai fatti in merito al tanto sbandierato concetto di “specificità †della loro funzione.