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Il Cocer della Guardia di Finanza: “Diritti dei finanzieri, basta ipocrisie”

Dal Cocer della Guardia di Finanza riceviamo e pubblichiamo:
In questi giorni siamo impegnati, unitamente a tutto il resto della rappresentanza militare ed alle OO.SS. delle polizie ad ordinamento civile, in una difficile azione nelle sedi parlamentari per cercare di far valere le ragioni dei finanzieri e di tutti gli altri operatori del comparto sicurezza-difesa, evitando che provvedimenti molto iniqui, quali il blocco stipendiale e l’armonizzazioni previdenziale, impattino in maniera discriminante sul personale rappresentato.

Siamo costretti ad agire in questo modo anche a causa del congelamento, operato dai governi precedenti, di tutti i canali di contrattazione/concertazione formalmente previsti da leggi dello Stato per il nostro comparto.

La nostra attività di rappresentanza è ancora regolata da norme obsolete, varate quasi quarant’anni fa, che vengono oggi disattese, non potrebbe essere altrimenti, dagli stessi Organi istituzionali. Ad esempio, Gruppi parlamentari delle Commissioni competenti chiedono di avere incontri per approfondire l’esame dei temi e definire la loro posizione. È ipocrita recarsi in Parlamento e parlare “a nome personale”, come se non rappresentassimo nessuno in quel momento, quando quella sede è attualmente l’unica nella quale sviluppare il confronto per cercare di conseguire risultati utili per coloro che ci hanno eletto.

Non siamo lì per caso!

Crediamo che siano attualissimi i limiti posti dalla Costituzione alla partecipazione dei militari alla vita dei partiti politici al fine di garantire la terzietà delle Forze Armate, ma un conto è l’attività politica un altro è la tutela dei diritti e degli interessi del personale rappresentato! Quest’ultima deve poter essere svolta in modo trasparente, senza dover sottostare a restrizioni che appaiono oramai totalmente fuori dalla realtà.

Come delegati siamo stanchi di svolgere il nostro mandato con il rischio di violare qualche obsoleta ed inattuata disposizione. Non si può più ricorrere all’ipocrisia per giustificare la nostra attività!

Siamo stanchi e stufi di essere trattati diversamente dai sindacati di polizia e di non poter efficacemente espletare la nostra funzione a tutela dei finanzieri (come, da ultimo, dimostra la recente esclusione della Rappresentanza dei finanzieri dal ruolo di parte civile nel processo “No Tav”).

Come finanzieri, crediamo di meritare le stesse tutele e gli stessi diritti dei poliziotti, se non nella forma quanto meno nella sostanza,

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