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Operazione antibracconaggio della Polizia provinciale, sequestrate trappole per animali nei boschi

Nuovo sequestro operato dalla Polizia Provinciale nell’ambito dei servizi antibracconaggio coordinati dal Comandante Massimo Belli che stanno ottenendo notevoli frutti. Il 12 giugno scorso, nei boschi che circondano Pastena l’Ispettore  Gianluca Gatto e il Vice Sovrintendente Bernardino Casale, su segnalazione di un associato Federcaccia,  hanno reperito delle trappole composte di lacci in acciaio, per la cattura di ungulati, piazzate nelle zone di passaggio degli animali. Le trappole sequestrate avviano ad atroce morte gli animali i quali, non di rado, pur di liberarsi, arrivano a tranciarsi l’arto per morire poco dopo a causa del dissanguamento. Non si tratta, dunque, semplicemente di oggetti vietati dalla legge ma di apparecchiature davvero incivili che, purtroppo, incoscienti bruti continuano ad utilizzare nelle nostre zone.

Buone notizie provengono comunque da tutta l’azione in favore della fauna locale della Polizia Provinciale. La cerbiatta salvata dagli agenti in Arpino nel maggio dello scorso anno e ricoverata presso il Centro veterinario della Forestale a Fogliano, sarà liberata nei giorni prossimi nella riserva naturale di Monte di Mezzo, nella provincia di Isernia, dove è stato individuato, Ciocia, questo il nome che è stato dato all’animale ormai completamente ristabilito, deve comunque vivere in ambienti protetti perché altrimenti sarebbe facile preda dei bracconieri. E’ uno splendido esemplare e potrà essere molto ultile alla riproduzione.  

 

Il prossimo 2 luglio, invece, sull’altopiano di Santa Serena, a Supino, saranno liberati molti alti animali salvati dalla Provinciale e curati presso i centri specializzati. Si tratta di numerosi ricci, di un istrice e splendidi rapaci diurni come gheppi e poiane.

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