Abusivismo edilizio sulla costa ad Ortona, la Forestale effettua quattro sequestri in aree soggette a vincolo paesaggistico
15 Luglio 2013Nel giro di pochi giorni il Comando Stazione Forestale di Ortona ha eseguito due sequestri preventivi d’iniziativa e due sequestri su delega della Procura della Repubblica di Chieti, in aree soggette a vincolo paesaggistico, tutti motivati da abusivismi edilizi scoperti nel corso delle attività di vigilanza e perlustrazione del territorio.
Sulla costa, il personale del Corpo Forestale dello Stato di Ortona ha eseguito un sequestro di un piazzale ed una strada in località Ghiomera, sulla statale Adriatica e, nelle vicinanze, due sequestri di manufatti abusivi in località Stazione di Tollo. Le aree interessate sono sottoposte a vincolo paesaggistico non solo per espressa previsione normativa, ma anche perché dichiarate di notevole interesse pubblico con decreto ministeriale, in quanto “fasce costiere con colline degradanti sul mareâ€.
Ma non è solo la costa ad essere aggredita: all’interno di un bosco di proprietà privata in località Villa S. Leonardo, sono state tagliate alcune piante di alto fusto e distrutto un canneto per la realizzazione di una strada sterrata, con deturpamento e totale trasformazione della fisionomia del posto, nonché con potenziale pericolo di dissesto del terreno per via degli scavi e dello scalzamento di massi e pietre. Il tutto senza alcun permesso a costruire e in mancanza dell’autorizzazione prevista dal codice dei beni culturali e del paesaggio per qualunque modificazione che possa incidere sul valore paesaggistico dei territori boscati.
Otto persone sono state deferite all’Autorità Giudiziaria per reati edilizi e paesaggistici e, in riferimento all’area boscata, per distruzione e deturpamento di bellezze naturali.
Numerosi sono i casi in cui il personale del Corpo Forestale dello Stato accerta sbancamenti di terreno, tagli di alberi ed opere realizzate in assenza delle autorizzazioni di legge. Quelle che spesso nel sentire comune sono considerate infrazioni di poco conto, perché realizzate in posti scarsamente frequentati o perché consistenti nella realizzazione di costruzioni di piccole dimensioni, in realtà non soltanto implicano la violazione di prescrizioni normative punite a titolo di reato, ma rappresentano il prevalere degli interessi personali sulla tutela dell’ambiente, in totale disprezzo di beni comuni che dovrebbero essere da ciascuno rispettati per il loro pregio naturalistico.