Non solo i canili del sud Italia sono oggetto di attenzione e di azione da parte della malavita organizzata che spesso entra nella gestione diretta delle strutture pubbliche e private con lo scopo di lucrare sulle entrate, di gestire i viaggi della morte dei cani verso il nord Europa, ma più spesso per avere una riserva di cani da destinare ai combattimenti. Già negli anni scorsi l’AIDAA aveva denunciato questo fenomeno in tutta la sua complessità , a cui fece seguito il famoso ritrovamento del cimitero dei cani ammazzati nel napoletano. Ma oggi questo fenomeno di infiltrazione della eco-mafia attraverso persone compiacenti nella gestione diretta o nel semplice controllo dei canili si sta diffondendo a macchia d’olio anche alle regioni del centro e del nord Italia, in particolare si segnalano tentativi di infiltrazioni in alcune strutture minori e poco controllate di Lazio, Umbria, ma anche Emilia Romagna e Lombardia. Per questo motivo AIDAA lunedì invierà un dettagliato rapporto alle forze dell’ordine di ciascuna delle regioni interessate da questo fenomeno. Sono diverse le attività che le eco-mafie gestiscono sul territorio e vanno dalla gestione dei viaggi dei cani verso la Germania ed il nord Europa (da non confondere con i viaggi della speranza organizzati da associazioni riconosciuti) dove i cani finiscono in lager o nelle aziende che si occupano di vivisezione, fino alla gestione dei combattimenti clandestini. Non mancano le segnalazioni di lucro ai danni degli stessi cani, sottoalimentati e non curati e per i quali si incassano i soldi delle rette dai comuni e i soldi destinati alle cure veterinarie mai avvenute, o per le sterilizzazioni mai eseguite. Complessivamente secondo l’associazione italiana difesa animali ed ambiente sono un centinaio le strutture dove in diverso modo opera la malavita organizzata di queste almeno il 70% si trova al sud, mentre al centro ed al nord Italia alcuni canili vengono utilizzati per punti di transito dei cani diretti irregolarmente fuori Italia. Una menzione a parte merita il canile Parrelli di Roma dove ci sono prove che i cani vengono uccisi fin da cuccioli ma la cui gestione continua da anni a ricevere strane protezioni anche da alcuni apparati nelle alte sfere dello stato che fino ad oggiAggiungi un appuntamento per oggi non hanno mosso un dito per risolvere la situazione.
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