Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.
Con la stagione estiva in arrivo e la prova costume ormai alle porte, il pensiero di tutte le donne corre veloce, inesorabile, all’incubo numero uno la cellulite. L’adipe è sicuramente l’inestetismo più odiato dalle donne di tutto il mondo. Stando a quanto è emerso in occasione del 34esimo congresso nazionale della Società Italiana di medicina estetica, un ruolo importante nella sua formazione sarebbe da attribuire anche i cosiddetti Ages, acronimo di Advanced Glycation End Products, particolari tossine prodotte con la cottura degli alimenti e che, agendo sulle cellule della pelle e sul collagene, provocano danni ai tessuti connettivi. I cibi maggiormente responsabili sono pasta, crosta del pane bianco, carne cotta arrosto e latte Uht o fresco bollito. E ancora i dolci cotti al forno, le bevande light e i dolcificanti. Si tratta di composti molecolari aggressivi che agiscono sui recettori delle membrane cellulari dei fibroblasti, le cellule della pelle, sul collagene e sugli adipociti alterando il tessuto connettivo, il sistema venoso, arterioso e linfatico. Sono i prodotti finali dei processi di glicazione, dovuti all’unione del glucosio con il collagene che rendono i tessuti rigidi e fragili.
Sebbene non sia possibile eliminare completamente l’introito di Ages, è possibile ridurlo limitando il consumo di bevande zuccherate e cibi industriali e privilegiando alimenti crudi o cotti al vapore.
Per Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti†è sottovalutato l’inquinamento da Ages contenuti nei cibi che si mangiano ogni giorno. Questi alimenti sono frutto della manipolazione e dellla tecnologia di produzione industriale.