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Editoria: contributi illeciti, 5 milioni di euro sequestrati a cooperativa di Frosinone

Pubblicità nascosta e vendite fasulle, sono questi i trucchi cui aveva fatto ricorso una Cooperativa editoriale di Frosinone, per apportare al proprio bilancio il lifting necessario ad ottenere contributi per l’editoria non spettanti e che hanno generato una frode allo Stato di quasi 5 milioni di euro. lo sostine in una nota stampa la Guardia di Finanza di Frosinone.
Le indagini sono state eseguite dal Nucleo Polizia Tributaria, coordinato dalla Procura della Repubblica del capoluogo ciociaro ed hanno preso avvio su segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza di Roma, la cui attività di analisi aveva evidenziato anomalie nel bilancio della cooperativa ciociara, in relazione alla diffusione di un noto quotidiano locale, che ha bacino d’utenza nelle Province di Frosinone e Latina.
Poiché la lotta agli sprechi ed alle frodi al bilancio dello Stato rappresenta una priorità nell’azione di servizio delle Fiamme Gialle, è stato attuato un efficace raccordo tra il Nucleo Polizia Tributaria di Frosinone e la componente specialistica del Corpo, che svolge analisi di rischio a livello nazionale, nell’ambito di uno specifico protocollo d’intesa stipulato con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che eroga i contributi della specie.
La normativa, in materia, prevede che i contributi per l’editoria vengano elargiti a favore di strutture associative, senza scopo di lucro, orientate a privilegiare le prestazioni offerte dagli stessi soci e nell’intento di avvantaggiare il lavoro proveniente da società di piccole dimensioni, peraltro capaci di soddisfare un interesse pubblico coincidente con la più ampia diffusività dell’informazione. Per tale ragione la legge subordina la concessione dei contributi alla sussistenza di alcuni presupposti, tra i quali una soglia minima di diffusione (o “tiratura”) del quotidiano ed un limite massimo di entrate pubblicitarie.
Si è così potuto accertare che la cooperativa ciociara investigata, a fronte di talune prestazioni pubblicitarie o della pubblicazione di alcuni eventi, obbligava chi beneficiava di tale prestazione ad acquistare un certo numero di giornali, per fare in modo che la “tiratura” del quotidiano potesse raggiungere e superare la soglia prevista dalla legge.
In tal modo si conseguiva anche il risultato di abbattere i ricavi derivanti dalla pubblicità fino a ricondurli entro i limiti stabiliti dalla legge.
Le indagini si sono concentrate sull’audizione dei testi in grado di riferire circostanze utili e su ispezioni contabili, pervenendo alla conclusione che, relativamente agli anni 2008 e 2009, la cooperativa ha comunicato al competente Dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri dati preventivamente falsificati, allo scopo di avere accesso ai contributi all’editoria, che sono stati indebitamente percepiti per ammontare pari a circa 5 milioni di euro.
I 4 responsabili del reato di truffa ai danni dello Stato sono stati deferiti alla locale Procura della Repubblica che ha proposto il sequestro preventivo di beni in valore equivalente al profitto del reato ed il competente G.I.P. del Tribunale di Frosinone ha emanato un provvedimento cautelare su una somma di denaro di tale ammontare, la cui esecuzione è stata curata dalle Fiamme Gialle del capoluogo ciociaro.

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