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Il cassinate area di emergenza, Fardelli: “Una proposta che sostengo in Regione Lazio. Un plauso alla concretezza di De Angelis”

“La concretezza dell’europarlamentare Francesco De Angelis sulla necessità di chiedere il riconoscimento di area di emergenza per il cassinate, sta nell’aver sollecitato una collaborazione tra gli enti per l’attuazione di questo progetto”. Lo ha affermato Marino Fardelli, consigliere regionale, che in una nota alla stampa commenta positivamente le dichiarazioni dell’europarlamentare De Angelis, per il quale sulla proposta “tutti dobbiamo ragionare e lavorare”. Proprio il consigliere Fardelli, in più occasioni, aveva richiesto alla Regione Lazio il riconoscimento di area di crisi per la zona sud della provincia di Frosinone. L’ultimo suo accorato appello ad un intervento mirato ed immediato da parte della Regione Lazio a favore dell’industria del cassinate, risale alla scorsa settimana, quando in sede di Consiglio regionale aveva fatto un plauso all’area di crisi Frosinone-Anagni, sollecitando, alla presenza dell’assessore al Lavoro Valente, un intervento simile anche per il cassinate. “La Regione potrebbe mettere in campo un vero e proprio piano per le aree di crisi industriale così come hanno già fatto altre regioni che hanno siglato uno schema di protocollo di intesa con il ministero dello Sviluppo economico – ha detto il consigliere regionale Fardelli – In realtà, pur non essendo aree troppo distanti tra loro come per la zona nord di Frosinone e il cassinate, si tratta di realtà diverse che necessitano di interventi che valorizzino e sostengano i singoli territori. Il cassinate risente soprattutto delle agevolazioni economiche delle regioni confinanti nelle quali si riversano gli investitori attirati dagli incentivi”. La Fiat, che conta un indotto di seimila dipendenti, è l’industria maggiore del cassinate oltre che di tutta la regione “ma a beneficiare di un intervento cuscinetto sarebbe l’intera area economica che avrebbe maggiori strumenti sia per il rilancio economico e per la tutela dei livelli occupazionali sia per contrastare l’emigrazione delle industrie verso altre regioni” ha concluso l’on. Marino Fardelli.

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