L’ex campo di concentramento di Caira cade a pezzi e il suo stato di abbandono inizia a costituire un serio pericolo per la circolazione stradale. Nei giorni scorsi un muro ha ceduto finendo a taglio di strada dove i tecnici dell’Amministrazione provinciale, intervenuti immediatamente, hanno transennato l’area evitando ulteriori danni. E proprio il cedimento strutturale e la difesa della pubblica incolumità , sono stati gli argomenti che il consigliere regionale Marino Fardelli ha portato all’Agenzia del Demanio chiedendo attenzione massima per la struttura con la possibilità di poterla recuperare. “Il riutilizzo del campo di concentramento di Caira costituirebbe una opportunità per il territorio – spiega il consigliere regionale Marino Fardelli – Oltre alla messa in sicurezza con una urgente opera di manutenzione, ho chiesto di poter ripensare ad un riutilizzo della stessa struttura rientrando nell’attuazione del federalismo demanialeâ€. La proposta fu portata dallo stesso consigliere Fardelli già nello scorso mese di aprile all’attenzione dell’agenzia del demanio, quando in un incontro con l’avv.to Elena Nostro, chiese di conoscere i programmi e le opportunità in merito al bene immobile denominato appunto “ex campo di concentramentoâ€. “In quella occasione- ha ricordato l’on. Fardelli – ci siamo confrontati sulle attività propedeutiche all’attuazione del federalismo demaniale ed esaminammo le problematiche e le opportunità connesse anche alla struttura di Caira e alla situazione relativa alla vendita dell’immobileâ€. Il Lazio possiede un valore demaniale di 859.751 milioni di euro di beni disponibili, quasi il 27% di quanto stimato dalla Corte dei Conti, a fronte di un peso, in termini di popolazione residente, del 9,4%. Il federalismo demaniale in sostanza trasferirebbe parti del patrimonio immobiliare a favore degli enti territoriali in modo da valorizzare tali beni che attualmente sono abbandonati o il cui impiego fa ricavare introiti irrisori. “L’operazione – ha concluso il consigliere regionale Marino Fardelli – proprio per la massiccia presenza nel patrimonio statale di beni indisponibili e beni storico-artistici, non sarà comunque così dirompente e di conseguenza anche per la struttura di Caira non si prevede una riutilizzazione in tempi brevi. Mentre resta l’urgenza della messa in sicurezza e della manutenzione di tutta l’areaâ€.