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“Piccola Orchestra La Viola” cambia nome e diventa ‘OrchestraBottoni’, ieri il debutto a Roma

‘OrchestraBottoni’: questo il nuovo nome della formazione di musicisti che ormai da quasi vent’anni si esibisce nei festival e nei teatri d’ Italia ed Europa. La ‘Piccola Orchestra La Viola’ dunque cambia pelle e si presenta con il suo nuovo look in un concerto live, presentazione ufficiale per il Basso Lazio, che si terrà sabato 20 luglio in piazza Umberto I a Coreno Ausonio, in occasione dei festeggiamenti di Santa Margherita. Ieri sera intanto, venerdì 5 luglio, la compagine guidata dalla cantante Antonella Costanzo (co-fondatrice della ‘Piccola Orchestra La Viola’) e coordinata dall’organetto solista Alessandro D’Alessandro, si è esibita in provincia di Roma: via Frascati a Monteporzio Catone, località Villa Vecchia. L’orchestra porta con sé tutto il bagaglio artistico-culturale e creativo, nonché parte del repertorio musicale della ‘Polv’, frutto di un lavoro collettivo, che già da svariati anni ne identifica il suono e l’orchestrazione, e di cui si ha piena testimonianza nei due progetti speciali, contenuti negli album “The Journey” (Dodicilune 2009, con il jazzista americano Dan Moretti) e “Omaggio a N.Orleans” (Liri Blues 2006, con la complicità dei Blue Stuff). Ma all’esperienza e al consolidato successo maturato in quasi vent’anni di onorata carriera, i musicisti aggiungono ora una ventata di novità. I nuovi arrangiamenti musicali, unitamente alla rivisitazione di alcuni brani con uno stile che spazia dal classico al contemporaneo –  con sfumature di funky, jazz, reggae, etc. – fanno dell’ ‘OrchestraBottoni’ una formazione all’avanguardia che ben sa coniugare tradizione e innovazione. «Nel nome – spiega D’Alessandro – abbiamo voluto sintetizzare quello che già da tempo cercavamo di portare sul palcoscenico e nella nostra musica. Innanzitutto l’utilizzo orchestrale degli organetti, strumento di elezione del gruppo, e ovviamente strumento “a bottoni”, che uniti alla voce di Antonella Costanzo e alla sezione ritmica, creano un suono molto originale e moderno. La particolarità è quella di utilizzare gli organetti, come una vera e propria orchestra, come se fossero i fiati di una banda o gli archi di un quartetto, e confrontarci con i più svariati generi, sempre rimanendo ben saldi alle nostre origini. E poi, senz’altro la voglia di rendere il nostro approccio alla musica e al pubblico più leggero, fresco e comunicativo, e per questo la scelta di un nome e di un ‘look artistico’ un po’ ironico e giocoso, cosa per altro tipica della tradizione».

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