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Commemorato l’eccidio di Collelungo a Vallerotonda. Fardelli: “Una ferita sempre aperta”

“E’ una ferita che non si chiuderà mai né per Vallerotonda né per tutto il territorio che ha conosciuto la barbarie della guerra e che ancora oggi non sa dare una risposta ad una strage rimasta senza un perché”. A parlare è Marino Fardelli che a Collelungo, a 1500 mt d’altezza nel territorio di Cardito, ha partecipato commosso alla commemorazione di quei 5 minuti di pura follia che il 28 dicembre 1943 costarono la vita a 42 civili inermi da parte di soldati tedeschi. “Questo luogo è la testimonianza che dobbiamo sempre parlare di pace, trasmetterla alle nuove generazioni raccontando loro la crudezza della guerra che, con o senza un perché, ha compiuto stragi che non dimenticheremo – ha continuato l’on. Fardelli – La commemorazione di Collelungo che avviene ogni anno sul sacrario, da merito all’amministrazione comunale ed al sindaco Gianfranco Verallo di tenere viva la memoria su una delle stragi più efferate del conflitto mondiale che non ha ottenuto il giusto riconoscimento”. Infatti per la strage di Collelungo, a Vallerotonda è stata riconosciuta la medaglia d’argento e non quella d’oro come invece il territorio ferito reclama. “Il greto del Rio Chiaro ci riporta a quel dicembre del 1943 – ha concluso il consigliere regionale Marino Fardelli – Il riconoscimento serve per consegnare l’eccidio alla storia con il giusto peso. Collelungo sarà presente nelle commemorazioni del 70esimo dai bombardamenti di Cassino e Montecassino che cade nel 2014 e per il quale ho proposto una legge regionale per le celebrazioni”.

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