È stato firmato ieri il decreto per l’erogazione di 185 milioni di euro, sulla base di quanto stabilito dal decreto del Capo del Dipartimento della Protezione civile del 15 aprile 2013. Tale decreto, in attuazione a quanto previsto dal Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico (art. 11 della legge 77 del 2009), aveva ripartito i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico relativi all’anno 2012 tra 17 Regioni italiane sulla base dell’indice medio di rischio sismico.
In particolare, sui 185 milioni di contributi disponibili per l’anno 2012, il decreto ne assegna complessivamente 169,1 (il 91,4% del totale) per interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico (o, eventualmente, demolizione e ricostruzione) su edifici ed opere pubbliche d’interesse strategico per finalità di protezione civile, nonché su edifici privati; 15,9 milioni (l’8,6%) sono invece destinati a finanziare studi di microzonazione sismica utili a una migliore conoscenza del territorio.
Calabria, Sicilia e Campania (cui sono stati destinati rispettivamente 26,4, 25,9 e 25,6 milioni) hanno ricevuto i contributi più cospicui, calcolati sulla base dell’indice di rischio, che tiene conto della pericolosità del territorio e della vulnerabilità degli edifici e delle infrastrutture, con l’obiettivo prioritario della riduzione della perdita di vite umane; il decreto assegna poi 13,4 milioni all’Abruzzo e 11,4 milioni sia all’ Emilia-Romagna che al Lazio. Molise, Umbria, Marche, Basilicata, Puglia, Toscana, Veneto e Friuli-Venezia Giulia hanno ricevuto finanziamenti dai 9,4 ai 6,5 milioni, mentre Lombardia, Liguria e Piemonte hanno ricevuto rispettivamente, 2,1, 1,9 e 1,4 milioni di euro.
Questi contributi statali sono concessi alle Regioni che cofinanziano la spesa per almeno il 25% del costo degli studi di microzonazione. La parte dedicata agli interventi strutturali sarà compresa tra un minimo del 20% e un massimo del 40%, dedicata agli edifici privati. I 185 milioni sono una quota dello stanziamento complessivo di 965 milioni di euro che la legge n. 77 del 2009 ha previsto di erogare nell’arco di 7 anni per realizzare interventi finalizzati alla mitigazione del rischio sismico sull’intero territorio italiano.