Capua, al comando del Rua Toscani De Col subentrerà a Zambuco

24 Settembre 2013 0 Di redazione

Giovedì 26 settembre, con inizio alle ore 10,30 presso la Caserma “Oreste Salomone” – sede del Raggruppamento Unità Addestrative (RUA) dell’Esercito – avrà luogo il Giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana dei volontari in ferma prefissata di un anno (Vfp1) del 3° Blocco 2013 appartenenti al 17° Reggimento addestramento volontari “Acqui” ai sapienti ordini del col. Domenico Roma. A seguire si svolgerà la cessione del Comando del Rua al generale di Brigata Gabriele Toscani De Col che subentrerà al generale di Divisione Antonio Zambuco. Il duplice importante evento sarà preceduto, nel pomeriggio di mercoledì 25, dall’ormai consolidata accoglienza dei familiari dei soldati, i quali potranno seguire un percorso storico-culturale ed educativo che negli analoghi step del recente passato ha sempre acceso vivo interesse ed emozioni.
Il gen. Zambuco – già al comando del Provincial Reconstruction Team di Herat nel periodo maggio-ottobre 2006, poi Addetto Militare presso l’ambasciata italiana in Russia (2007-2010) ed in seguito Number Two al Comando Logistico Sud in Napoli – è stato al vertice del RUA dal 9 settembre 2011, ha costantemente espletato le sue alte funzioni con rigore e saggezza, ottenendo la sincera stima e l’ammirazione profonda dell’intero personale militare, nonché il palpabile apprezzamento di tutte le autorità istituzionali del territorio. Il gen. Toscani De Col, che da giovedì 26 sarà il Number One del prestigioso Raggruppamento Unità Addestrative, ha parimenti un denso curriculum in cui, fra l’altro, spicca la Medaglia d’Argento al valore dell’Esercito. Un’onorificenza contrassegnata da questa brillante motivazione: “Comandante del 187° reggimento paracadutisti, nel corso di un’operazione a supporto delle forze armate afghane, subiva un’imboscata e veniva coinvolto nell’esplosione di un ordigno collocato sulla rotabile percorsa. Nonostante fosse fatto segno a fuoco da parte di elementi ostili, organizzava e coordinava personalmente la reazione. Alla testa del suo personale, con consapevole coraggio, fermezza e rara lucidità, mettendo più volte a repentaglio la propria incolumità personale, riusciva brillantemente a neutralizzare la minaccia. Splendida figura di ufficiale superiore e di comandante, che ha dato lustro e prestigio all’Esercito italiano. Farah (Afghanistan), 23 agosto 2009”. Non a caso è definito “testa pelata e mascella da parà”: un affettuoso appellativo che traduce molto bene “cervello e volontà” coi quali va affrontata a viso aperto l’esperienza militare e, va da sé, la vita in ogni sua manifestazione.
Raffaele Raimondo
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