Corpo carbonizzato ad Itri, le indagini si concentrano sulla vita professionale dell’enologo
5 Settembre 2013Indagini a tutto campo quelle che i carabinieri del Reparto operativo di Latina stanno svolgendo sul caso dell’omicidio di Ulrico Cappia, 57 anni di Roma, ucciso ieri sera a Itri in località Porcignano. La certezza che si tratti di omicidio deriva dai bossoli di pistola di medio calibro che i carabinieri hanno ritrovare nella rada al fianco della carcassa dell’auto distrutta dalla fiamme. All’interno, i resti dell’uomo non permetterebbero la conta dei colpi che lo hanno raggiunto. L’enologo è stato ucciso con colpi che gli hanno raggiunto la testa sparati ad una distanza ravvicinata. Le indagini, fin dai primi minuti si sono concentrate sull’ambiente professionale. Cappia era il responsabile dell’azienda vinicola Schettino, che oltre ad occuparsi della qualità del vino prodotto, si occupava anche della gestione del personale, delle assunzioni di stagionali o di eventuali licenziamenti. Una responsabilità che gli aveva creato già problemi in precedenza e, forse, anche per questo, l’enologo preferiva tornare a Roma tutte le sere e solo raramente pernottava in zona. I carabinieri, questa mattina, hanno ascoltato diverse persone le cui dichiarazioni sono state prese a sommaria informazione, ma nessuno di queste risulta formalmente indagata. Si cerca anche nella vita privata della vittima di cui poco si sa. Ieri sera, secondo il colonnello Rinaldi del comando provinciale di Latina, qualcuno lo avrebbe atteso alla fine del lavoro, mentre si avvicinava alla sua Fiat 500 parcheggiata all’interno dell’azienda vinicola, sotto la minaccia dell’arma lo avrebbe costretto a spostarsi di circa 300 metri in un punto nascosto e lì lo avrebbe giustiziato. Altri dipendenti Avrebbero sentito quattro o cinque colpi di arma da fuoco, poi hanno visto i bagliori dell’incendio ed hanno lanciato l’allarme. L’assassino sarebbe fuggito a piedi in una notte stellata, in una campagna che comunque certamente conosceva alla perfezione.