Dall’Ufficio Stampa di Francesco Scalia riceviamo e pubblichiamo:
“Le polemiche di questi giorni sui meriti dell’abolizione dell’IMU e su chi vuole o meno scongiurare l’aumento dell’IVA meritano qualche precisazione. Sia l’IMU che gli aumenti a scadenze predeterminate dell’IVA furono introdotti dal Governo Berlusconi in accordo con l’Europa nel tentativo di fronteggiare il disastro finanziario in cui era precipitato il Paese”.
A dichiararlo il Senatore del PD Francesco Scalia, che aggiunge: “Quindi, quanto all’IVA, il Governo Letta è impegnato a trovare la copertura per scongiurarne l’aumento già deciso (dal Governo Berlusconi, appunto). Quanto all’IMU sulla prima casa, il programma del PD ne prevedeva l’esenzione per circa l’80% dei proprietari, con un minor gettito per le casse dello Stato di circa 2 miliardi di euro, ed il mantenimento sul restante 20% di case di maggior pregio, per un importo pari a 2 miliardi di euro. Il PDL, invece, voleva l’abolizione totale dell’IMU sulla prima casa. Ebbene, cosa ha deciso il Governo Letta? Rimodulare la tassazione sulla casa varando dal 2014 una nuova imposta che comprenda anche la tassa sui rifiuti e sui servizi (Service Tax), con la previsione di un minor carico fiscale pari a 2 miliardi di euro: precisamente il minor gettito che nel programma del PD avrebbe comportato l’esenzione di circa l’80% delle prime caseâ€.
“In buona sostanza – conclude Scalia – l’esenzione totale sulla prima casa si è avuta solo per il 2013. Solo per quest’anno lo Stato ha rinunciato ai 2 miliardi di gettito garantito da quel 20% di proprietari di prime case più ricchi. Un prezzo comunque salato che gli esodati che con quei soldi potevano essere salvaguardati o i giovani la cui assunzione poteva essere con quelle risorse incentivata hanno pagato alla propaganda del PDLâ€.