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La vergogna di Nocione a Cassino, potrebbe diventare oggetto di un Consiglio Comunale Straordinario

Un consiglio comunale straordinario sulla questione dei rifiuti di Nocione. Finalmente anche nella vita politico amministrativa di Cassino sembra far breccia l’annosa e decennale vicenda della zona in cui un trentennio fa, si sospetta possa essere stata oggetto di interramento di rifiuti pericolosi di tipo ospedaliero. Il consigliere comunale Igor Fonte ha annunciato di voler chiedere al presidente del consiglio comunale di convocare una assise straordinaria. Da tempo l’ambientalista Edoardo Grossi, ha denunciato alla procura e sui giornali locali e nazionali, quanto accadeva nella zona ad opera di persone senza scrupoli che, nottetempo, sverzavano misteriosi fusti e immondizie di ogni genere in fossi che venivano immediatamente richiusi da pale meccaniche. Denunce presentate prima del film Gomorra, la pellicola che ben illustra come avvenivano certe dinamiche. I riscontri alle dichiarazioni fornite dai residenti erano ben visibili sotto gli occhi di chi avesse voluto vedere. Le sacche di plasma, le flebo, i contenitori di medicinali, finanche ossa di origine sospetta, dimostravano che l’area, quantomeno, era stata oggetto di scarichi di rifiuti ospedalieri.
nocione

Quello che era celato sotto terra, invece, si palesava nelle falde acquifere. Bastava guardare il colore arancione dell’acqua pompata da un pozzo, vedere il colore dell’acqua raccolta nei canali o annusarne il nauseabondo odore, per capire. Esaminata risultava inquinata da cromo, ferro e manganese. Ma neanche questo è servito a dare una scossa alla locale procura così come inascoltate sembrano essere state le gravi dichiarazioni fatte sempre dai locali che, insospettiti per quei fossi scavati in tutta fretta e poi ricoperti, quando avevano la possibilità di curiosare, trovavano di tutto.


“C’era chi – racconta Edoardo Grossi, componente della consulta ambiente – aveva visto addirittura pulcini e galline ancora vivi, sotterrati per metà a dimostrazione che in quelle buche finivano anche i rifiuti degli allevamenti di pollame decimati per malattie. Carcasse che dovevano sparire senza lasciare traccia perché uccisi forse da qualche epidemia non denunciata. Ma la gravità è che oggi, su quei terreni da tempo oggetto di indagine senza che nulla accada, ancora pascolano gli animali che producono latte e quindi formaggio rivenduto ai locali; ci si coltivano colture che diventa cibo per la gente ed è assurdo che ciò sia permesso”. Dello stesso tenore sono le dichiarazioni di Fonte. “E’ necessario interpellare il ministro dell’Ambiente per conoscere l’effettivo grado di inquinamento e per capire se ci sono relazioni tra questo e le gravi malattie che colpiscono i residenti. In attesa di una bonifica servono provvedimenti cautelativi come sequestri e perché no, confische in attesa che si accertino le responsabilità e, in quel caso, far costituire il Comune come Parte Civile”.

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Nocione rappresenta il “muro di gomma” di Cassino. Qualcosa che non si vuol vedere. Nessuna istituzione può dire di non sapere. Le denunce risalenti a decenni fa di ambientalisti e giornalisti, sulle testate locali e nazionali, oltre che sullo stesso nostro giornale web, fanno del ritardo nell’intervenire che è colpevole in una misura che è seconda solo a chi ha creato il problema. Nessuno può dire di non sapere e mai come in questo caso sembra esserci stata la voglia di nascondere, di insabbiare, o meglio, di non far luce. Qualcuno dica basta.
Ermanno Amedei

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