(Recensione di Paolo Leone)
Ci sono situazioni, circostanze, eventi, o più semplicemente persone, che ti mettono spalle al muro, ti fanno sentire inadeguato, piccolo, di fronte a tragedie più grandi di noi oppure all’Amore più profondo che si possa incontrare. In questo libro ci sono entrambi. L’amore di una mamma che nel tempo diventa gigantesco e riesce ad affrontare una malattia spietata come l’AIDS divenendo lei stessa un gigante che non si ferma davanti a nulla pur di far vivere al meglio il figlio che con tanto amore ha adottato. Un bambino, Daniele, che a sua volta insegna tanto a mamma Antonietta e alle persone che hanno la fortuna (si, la fortuna) di condividere con lui un tratto di strada. Non aspettatevi un libro nel termine classico della parola..non è un romanzo, non è un racconto. E’ un collage di ricordi, di fatti, di sensazioni, di dialoghi, di lettere, di incontri, grazie ai quali l’autrice riesce a ricostruire il troppo breve tratto di vita di Daniele, eppure così ricco, così tragicamente illuminante nella sua gioia e voglia di dita. Ho avuto il privilegio di incontrare mamma Antonietta e mi aveva stupito per l’energia positiva che trasmetteva coi suoi racconti, con la sua determinazione nel fare il bene, ma non avevo capito molto, non conoscevo la storia. Poi questo libro mi ha aperto gli occhi e il cuore. Non è stato sempre facile, spesso sono stato costretto a smettere di leggere per la commozione che mi sovrastava. Non è stata una lettura, è stata un’esperienza di vita.
Che vale la pena di fare, e di trasmettere. Per poter aiutare tutti i Daniele di questo mondo.
– edizioni C’era una volta –