Banda di ladri acrobati sgominata dalla polizia a Terracina

18 Ottobre 2013 0 Di redazione

Oggi a conclusione di specifica attività investigativa iniziata nel decorso Settembre 2012 , quest’Ufficio procedeva all’esecuzione di Nr. 7 ORDINANZE applicative di MISURE CAUTELARI a carico dei sottoelencati soggetti:

1. DE CAROLIS Paolo
2. DE CAROLIS Filippo
3. CASCARINI Alessandro
4. PROCIA Domenico
5. IANNARILLI Francesco
6. PALMACCI Simone
7. GIONTA Manuel
tutti residenti a Terracina e già pregiudicati per reati contro il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti , lesioni.

Contestualmente sono stati denunciati a piede libero altri 3 sodali dello stesso gruppo criminale,
B.L. terracinese di anni 22, B.T. romeno di anni 34 e C.C. di anni 33 di Bassiano (LT).
E’ stata così disarticolata una banda di dieci giovani, prevalentemente locali, dedita stabilmente al compimento di gravi delitti perpetrati con una continuità tale da poter vivere e finanziarsi “vizi” con i proventi della stessa.
I componenti della banda sin dall’inizio si sono distinti per la risolutezza nel portare a compimento i loro piani criminosi. Capaci di introdursi in abitazioni ed esercizi commerciali, erano in grado di vanificare sistemi di sicurezza tecnologicamente avanzati così come tradizionali inferriate ed infissi blindati.
I fatti hanno avuto inizio dal mese di settembre 2012, quando in questo centro si è registrato un incremento di delitti contro il patrimonio che, oltre ad interessare abitazioni e negozi, in diversi casi aveva riguardato anche studi professionali.
I responsabili, che agivano in piena notte o comunque in ore serali, abitualmente indossavano felpe con cappuccio che utilizzavano per travisarsi passando dall’inerzia all’azione in un attimo.
Il primo efferato delitto che ha dato inizio all’attività investigativa risale alla notte del 22 settembre 2012 quando, in una via centralissima del centro cittadino, si introducevano all’interno di una Villa abitata al momento solo da una anziana signora. La malcapitata ultraottantene, sorpresa nel sonno, non riusciva a dare alcun allarme in quanto veniva subito immobilizzata nel suo letto da uno dei rapinatori, che le tappavano la bocca con un cuscino sino quasi a soffocarla per poi lasciarla cadere sul pavimento ove sbatteva violentemente il capo.
La poverina veniva derubata di quel poco che c’era in casa, ricordi di una vita, e le venivano strappati di dosso gli oggetti d’oro che portava, la catenina ed un anello.
Gli investigatori intervenuti nella circostanza, analizzando il modus operandi dei malfattori, constatavano subito che i rapinatori si erano introdotti, senza difficoltà, all’interno della Villa nonostante questa fosse dotata di inferriate a protezione degli infissi con serrature di ultima generazione.

Da questo cruento episodio aveva inizio l’attività d’indagine condotta dal Commissariato di Terracina, che per i successivi mesi si sarebbe dipanata tra metodologie tradizionali, quali pedinamenti, rilevi fotografici effettuati dalla locale polizia scientifica, nonché specifica e mirata attività tecnica con intercettazioni telefoniche e localizzazioni veicoli con GPS.
I primi risultati non si facevano attendere, tanto che la banda il 12 Dicembre 2012 veniva colta in flagranza di rapina consumata in danno del supermercato PIM, sito in Terracina.
Anche in quel caso la determinazione e crudeltà dei rapinatori connotò il loro crimine come uno tra i più violenti mai verificatisi in questo centro cittadino, in quanto fecero irruzione nel supermercato con il volto travisato da passamontagna e armati di pistola e di un grosso coltello, quando vi erano diversi clienti all’interno dell’esercizio. Mentre tenevano sotto minaccia il personale delle casse, uno dei rapinatori brandendo una spranga colpiva gli scaffali costringendo i clienti a gettarsi a terra per non farli guardare. Intascato l’intero incasso, i rapinatori si dileguavano ma, grazie ai servizi già predisposti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di Terracina, che aveva appositamente e opinatamene messo in atto un dispositivo di prevenzione, gli stessi venivano tratti in arresto e recuperato l’intero bottino.
Nella medesima notte in cui si procedeva agli arresti di tre dei quattro rapinatori, i restanti componenti della banda registravano un altro colpo, all’interno di un noto ristorante di Terracina. Anche per questo delitto le indagini sono riuscite ad individuare i responsabili che, appunto, sono ascrivibili allo stesso sodalizio criminale, individuando il quarto complice della rapina al supermercato, anch’egli tra gli odierni arrestati.
Da segnalare anche le capacità acrobatiche dei giovani criminali che in almeno due occasioni, colti dai metronotte, riuscivano a gettarsi dagli appartamenti “visitati” facendo perdere le proprie tracce. Infatti la notte di San Silvestro dell’anno 2012,in zona Centro storico un componente della banda, approfittando del tradizionale cenone si introduceva in un’abitazione al momento inoccupata. Il proprietario , che inaspettatamente rincasava, lo coglieva di sorpresa ma il ladro si lanciava dalla finestra atterrando proprio sull’autovettura del derubato. In quel frangente, grazie all’intervento di un equipaggio della Volante del Commissariato, venivano raccolti utili riscontri con cui poi la Squadra di Polizia Giudiziaria avrebbe individuato i responsabili anche di questo furto.
Di assoluto valore poi l’apporto dato all’intera attività d’indagine dalla locale Polizia Scientifica, che in diversi sopralluoghi tecnici riusciva a rilevare alcuni frammenti papillari, che consentivano oggettivi riscontri per addebitare inconfutabilmente alla banda la responsabilità di diversi delitti. Determinanti anche i rilievi fotografici, gli estratti dei filmati da circuiti di videosorveglianza e, nel caso della rapina in Villa all’anziana vittima, anche il rilevamento e l’analisi di DNA repertato sul luogo del delitto.
Infine, l’intera attività investigativa è stata supportata da servizi tecnici di intercettazione telefonica e di localizzazione gps i quali consentivano agli investigatori di poter individuare tutti e 10 gli appartenenti all’organizzazione, nonostante i membri della banda mutassero spesso schede telefoniche e apparati cellulari.
Durante le fasi dell’indagine, inconfutabili prove a carico del gruppo venivano cristallizzate grazie anche al recupero di parte della refurtiva trafugata, soprattutto in occasione dei furti a negozi di telefonia ed informatica.
Agli stessi indagati viene anche contestato il reato di spaccio di sostanze stupefacenti, che gli investigatori hanno fatto hanno fatto emergere nel decorso dicembre, quando intervenivano presso il Parco pubblico “Area Chezzi”, frequentato da bambini ed adolescenti, ma di fatto luogo di ritrovo della banda, ove cedevano la cocaina a giovani del luogo.

Ad esito della complessa attività investigativa venivano quindi raccolte prove che consentivano di attribuire agli odierni arrestati almeno dieci delitti che, data la natura violenta e priva di scrupoli della banda, in alcuni casi hanno cagionato lesioni e ferite varie alle vittime.
Gli arrestati, dopo le procedure di rito, sono stati tutti associati al carcere di Latina.