Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
Quanti studenti e insegnanti sono “amici†fra di loro sui social network ed in particolare Facebook? Migliaia, milioni anche perché sino ad oggi pochi ci avevano visto qualcosa di male. Evidentemente in Germania, in particolare nel land della Renania-Palatinato, non la pensano così, tant’è che è arrivato il primo divieto di contatto tra docenti e alunni sui social network. E si tratta di un divieto drastico.
Il Ministero della Pubblica Istruzione ha comunicato alle scuole regole ferree sul punto, come evidenziato da un portavoce del ministero proprio ieri a Magonza.
Il provvedimento è stato ritenuto necessario anche per separare la missione educativa della scuola rispetto al modello di business di Facebook – anche perché una valutazione di dati personali per scopi commerciali non è compatibile con la funzione scolastica. Per scambiare informazioni e dati ci sono alternative, come evidenziato dal ministero.
Altri land vogliono regolamentare il contatto tra insegnanti e studenti. Il Baden-Württemberg vuole limitare l’uso dei social network per le scuole. La Sassonia ha dichiarato in estate che sta lavorando anche su normative pertinenti.
Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti†si tratta di una decisione dura ma forse determinata dalla scarsa regolamentazione in materia che ha portato ad un’anarchia nei rapporti docenti-studenti ed al rischio per quest’ultimi di perdere la cognizione del ruolo dei propri insegnanti.
Come associazione, abbiamo sempre difeso la libera circolazione di idee e il diritto di utilizzare la rete per meglio veicolarle, ma è ovvio che nel caso dell’insegnamento e dell’educazione dei più giovani è necessario quantomeno un codice etico per gli insegnanti che impedisca ogni tipo di abuso che possa discendere da un uso distorto e non appropriato dei social network.