Hanno ucciso padre e figlio a pistolettate in faccia per arginare la NCO, due 50enni arrestati dall’Antimafia
28 Ottobre 2013Sono accusati di aver ucciso a sangue freddo padre e figlio. Fredda e spietata, la camorra non risparmia nessuno e, nelle lotto tra clan si arrivano a commettere efferatezze indicibili., monito per chi dovesse ritenere il loro sistema, una alternativa di vita.
La Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, il Centro Operativo della  D.I.A. di Napoli ha dato esecuzione ad un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa del Tribunale di Napoli, nei confronti di due persone per omicidio volontario. Si tratta di Giuseppe TERRACCIANO, 55 anni di Villa Literno (CE) e Raffaele CANTONE 54 anni di Trentola Ducenta.
Secondo l’ipotesi accusatoria, i due arrestati sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dell’omicidio – commesso nell’ottobre del 1992, all’interno di una masseria ubicata in Villa Literno (CE) – di CAIAZZO Luigi, il cui cadavere non fu mai rinvenuto. Uno di essi è anche  ritenuto responsabile dell’omicidio di CAIAZZO Giuseppe, padre di Luigi, e del ferimento di PIETOSO Angelo, reati commessi a Villa Literno il giorno successivo all’omicidio di CAIAZZO luigi.
Le vittime, già appartenenti alla N.C.O. (Nuova Camorra organizzata) di Raffaele CUTOLO,  venivano colpite nell’ambito dell’offensiva posta in essere dal sodalizio dei Casalesi e finalizzata a stroncare qualsiasi tentativo di riorganizzazione della NCO e ad affermare l’egemonia  dei Casalesi nell’intera provincia di Caserta.
Le indagini – concluse all’epoca con una richiesta di archiviazione – sono state riaperte a seguito di dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia che, supportate dall’attività di riscontro svolta dalla D.I.A, hanno permesso di fare luce sulla dinamica e sul movente del duplice omicidio.
E’ stato ricostruito, in particolare, il ruolo svolto da uno degli indagati nell’omicidio di CAIAZZO Luigi, ovvero quello di attirare in trappola la vittima, conducendola con uno stratagemma in una masseria dove l’altro indagato gli esplodeva in pieno volto, da distanza ravvicinata, un colpo d’arma da fuoco, che ne determinava la morte. Il cadavere, poi, fu occultato in un pozzo e mai ritrovato.
Nell’ambito dell’operazione è stato inoltre eseguito decreto di sequestro preventivo, emesso d’urgenza da questa DDA, dell’azienda bufalina di proprietà di uno degli arrestati – all’interno della quale venne consumato l’omicidio di CAIAZZO Luigi – dell’impresa ubicata nel medesimo sito, avente ad oggetto l’allevamento di cavalli e intestata alla convivente di quest’ultimo indagato, nonché dei  conti correnti ad essi riferibili.
L’urgenza scaturiva dalla circostanza che, all’atto dell’esecuzione della misura cautelare,  la polizia giudiziaria operante sentiva l’indagato dire alla donna di avvisare il commercialista di “vendere tutto †e notava che il predetto firmava in bianco un blocchetto di assegni di un conto corrente a lui intestato, con l’evidente fine di permettere alla moglie di svuotarlo.
Il decreto è stato emesso a seguito di accertamenti patrimoniali svolti dal C.O. DIA ad esito dei quali gli investimenti relativi alle attività aziendali sono risultati sproporzionati rispetto agli esigui rediti dichiarati dai due.