(Recensione di Tamara Graziani)
Una coppia di giovani sposi, due sogni infranti, un debito da pagare ed una scelta sbagliata che cambierà per sempre il corso delle loro vite. Sono queste le orme da seguire per capire dove porta questo breve romanzo di Stefano Martufi. Settandadue pagine nelle quali l’autore racconta una storia d’amore senza lustrini ed effetti speciali in cui i due protagonisti sono assaliti da conflitti interiori e desideri che non si realizzano sullo sfondo di una società dura e spigolosa fatta di personaggi senza scrupoli.
La storia di Narcos, pugile e reduce di guerra, e Lisa mancata pianista si snocciola con incedere incalzante. Il lettore viene rapito dal racconto e riesce ad entrare nella psicologia dei protagonisti grazie a continui flash back sulle loro vite. Il crudo scenario della guerra ha completamente stravolto l’animo di Narcos. Il giovane torna ad una quotidianità della quale non si sente parte integrante, incapace di gesti di tenerezza e d’affetto nei riguardi della giovane moglie. Narcos vive come un randagio e compie scelte azzardate che compromettono il suo futuro ed inevitabilmente quello di Lisa spettatrice passiva di un matrimonio che amplifica la sua solitudine.
Narcos, pugile nostalgico del suo ring affronta la vita senza guantoni, a mani nude per l’appunto, sempre alla ricerca di sfide da vincere salvo scoprire che le regole fuori dal quadrato di gioco non esistono e lui soccombe portando all’estremo il disagio di vivere compiendo un omicidio. Lisa, è una figura femminile forte che sa soffrire in silenzio, abdica al matrimonio i suoi sogni di pianista e si rifugia in se stessa per nascondere la frustrazione di non riuscire a dare un figlio a Narcos. Intorno ai due protagonisti si snodano le comparse di una società che contrappone le vite di operai costretti a scioperare per i loro diritti e quelle di personaggi loschi che si arricchiscono sfruttando la disperazione di giovani come Narcos e Lisa. Nel finale l’inatteso colpo di scena.