Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo.
Lo “Sportello dei Diritti†si è interessato più volte di uno dei fenomeni criminali più odiosi: la tratta di esseri umani per ricavarne organi per i trapianti. Mentre in Italia se ne discute poco o nulla, nonostante la recente segnalazione della nostra associazione che aveva rivelato come un’inchiesta francese, partita dalla Procura di Marsiglia avesse rivelato come il Nostro Paese sarebbe un crocevia di questo terribile ed odioso “commercioâ€, proprio oggi in Gran Bretagna sul Telegraph è apparsa la notizia di una bambina somala che sarebbe stata venduta nel paese d’Oltremanica a questo scopo. Ovviamente dopo la notizia è stato evidenziato come un rapporto del governo britannico abbia rivelato che il traffico di esseri umani ha raggiunto livelli record, con un aumento addirittura del 50 % nell’ultimo anno.
Sarebbero 371 i casi accertati, infatti, di bambini sfruttati, la maggior parte di essi sono stati utilizzati come schiavi o sono stati abusati sessualmente.
Tra di essi 95 bambini provenienti dal Vietnam, 67 dalla Nigeria e 25 dalla Cina, con altre vittime provenienti da Romania e Bangladesh.
Il rapporto ha anche stabilito che 20 ragazze inglesi erano stati vittime del traffico di esseri umani, nei casi in cui sono state violentate e sfruttate da bande di uomini asiatici.
Nel 2012, una donna adulta è stata segnalata come il primo caso di una persona portata nel Regno Unito da una banda organizzata con l’intento di rimuovere i suoi organi e di rivenderli.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Dirittiâ€, ricorda che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la carenza internazionale di organi per trapianti ha portato ad un mercato nero per il commercio di organi, così come la nascita di un particolare tipo di turismo, quello “dei trapianti d’organo”.
I reni sarebbero l’organo più trafficato, perché può essere rimosso ed il donatore in grado di condurre una vita sana.
Un numero impressionante di reni, circa 7.000 sarebbero illegalmente convogliati annualmente. Ed il commercio illegale di organi fornirebbe più di 1 miliardo di dollari ogni anno.
Il problema è che probabilmente ancora oggi la lotta contro questa forma di criminalità non è ancora affrontata a livello globale perché forse sottovaluta dalle autorità .
Sul punto l’Unione Europea e gli stati membri a partire dall’Italia particolarmente interessata da esodi di massa di migliaia di uomini, donne e bambini che provengono anche dai paesi che stanno diventando i centri di questa nuova tratta, dovrebbero adottare una strategia comune per combattere questa piaga boicottando e vietando ogni forma di pagamento degli organi che, come ha affermato l’OMS, “rischia di trarre indebitamente vantaggio dei gruppi più poveri e vulnerabili, mina le donazioni altruistiche e porta allo sciacallaggio delle vite umane”.