Questa mattina, i Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Frosinone e quelli della Sezione di P.G. – Aliquota Carabinieri della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Frosinone Dott. Francesco MANCINI, su richiesta del Procuratore Capo della Repubblica Dott. Giuseppe DE FALCO, nei confronti di SORGE Giovanni, classe 1965, Sindaco del comune di Ceprano ritenuto responsabile dei reati di “tentata concussione e possesso di documenti di identificazione falsi in concorsoâ€.
Il Sindaco, con abuso della qualità e dei poteri inerenti la carica rivestita, anche in considerazione del peso specifico derivante dall’esercizio delle funzioni di sindaco di un comune di piccole dimensioni e dunque della capacità di influire sulle determinazioni dei soggetti legati da rapporti contrattuale con il comune, poneva in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere il rappresentante di una ditta a scegliere un’impresa da lui indicata ed a costringere il titolare di altra società a versare la tangente richiesta. “Intento non riuscito per cause indipendenti dalla sua volontà â€.
Il tutto ha inizio quando il comune di Ceprano, in violazione delle disposizioni normative, aveva affidato in concessione del diritto d’uso delle coperture dei capannoni comunali in località Selvapiana e della connessa progettazione, realizzazione e gestione di impianti fotovoltaici, previa bonifica da cemento-amianto, alla ditta Troiani&Ciarrocchi s.r.l. (importo totale dell’appalto era di euro 1.375.000), del tutto priva di competenze ed autorizzazioni di legge per l’esecuzione dei lavori di bonifica, per cui si rendeva necessario procedere all’individuazione di una ditta cui subappaltare i predetti lavori di bonifica. Oggetto dell’appalto era lo smantellamento della copertura di una serie di capannoni industriali di proprietà dell’ente comunale (sede dello stabilimento ex Ramazzotti), copertura realizzata per lo più da eternit e la sua sostituzione con un impianto fotovoltaico, oltre che lo smaltimento dell’amianto.
Lo stesso Sindaco prospettava:
– al rappresentante di una ditta interessata ad acquistare le quote della società affidataria al fine di provvedere alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico e che aveva indicato altra società come competente ed in possesso delle autorizzazioni di legge per la preventiva esecuzione dei lavori di bonifica, che avrebbe ottenuto il lavoro (realizzazione impianto fotovoltaico) solo se avesse fatto fare i lavori di bonifica ad una ditta indicata dallo stesso Sindaco ed a lui legata. Il Sindaco, che avrebbe così potuto conseguire una utilità economicamente apprezzabile, prospettava tale condizione in termini ultimativi, nel senso che se non fossero stati assegnati i lavori alla ditta da lui indicata (nei confronti della quale il Sorge vantava ragioni di credito commerciale), per altro non competente e sprovvista delle autorizzazioni di legge per l’attività di bonifica di materiali contenenti l’amianto, la società in questione non avrebbe mai ottenuto i lavori;
– al titolare di un’impresa competente ed in possesso delle autorizzazioni di legge per la preventiva esecuzione dei lavori di bonifica, che per ottenere l’affidamento dei lavori di bonifica era necessario corrispondere anticipatamente allo stesso Sindaco una percentuale pari al 10% dell’importo di tali lavori (stimato nel preventivo redatto dalla società interessata in euro 770.000). Tale versamento doveva figurare contabilmente come sponsorizzazione in favore di una squadra di calcio collegata al Sindaco. Anche in questo caso il Sindaco prospettava tale condizione in termini ultimativi, nel senso che se non fosse stata corrisposta tale somma la ditta in questione non avrebbe mai ottenuto i lavori.
Per risparmiare danaro, la ditta incaricata dallo stesso Sindaco di bonificare l’area in questione, ha provveduto a smaltire solo parte delle coperture in eternit, lasciando il resto dell’amianto (provento per lo più della demolizione dei controsoffitti) esattamente dove era, al più tombandolo o smaltendolo senza separazione con gli inerti.
L’impianto fotovoltaico che è stato realizzato e che è stato sottoposto a sequestro preventivo dai Carabinieri avrebbe fruttato in venti anni di esercizio alla ditta Troiani, poi Ceprano Energy 22 (ventidue) milioni di euro.
L’indagine, iniziata nel 2012, ha già portato al deferimento in stato di libertà di 7 persone, nonché al sequestro preventivo dell’area avvenuto l’11 aprile 2013.
Lo stesso Sindaco dovrà poi rispondere in concorso di possesso di documenti di identificazione falsi, poiché con una carta di identità falsa intestata ad una persona di Frosinone ed apparentemente rilasciata dal comune di Frosinone, attivava schede telefoniche presso un negozio di Ceprano. Tale iniziativa era stata intrapresa dal primo cittadino al fine di eludere le eventuali attività tecniche di intercettazione a suo carico da parte degli inquirenti, essendo già stato in precedenza sottoposto a perquisizioni ed accertamenti.
Sono state inoltre eseguite perquisizioni presso l’abitazione del Sindaco e gli uffici del comune di Ceprano.
L’arrestato, che ha nominato quale difensore di fiducia l’Avv. Calogero Nobile e l’Avv. Pierluigi Taglienti, ad espletate formalità di rito è stato associato presso la Casa Circondariale di Frosinone.