Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
La BMW ha attivato la procedura di richiamo in officina per decine di migliaia di veicoli. Un difetto all’impianto frenante sarebbe la causa.
Ad essere soggette al richiamo in tutto il mondo sono le vetture con motori a benzina a quattro cilindri, che secondo la casa automobilistica corrisponderebbero a circa 176.000 vetture delle serie X1, X3, 1, 3 e 5.
Un portavoce della casa automobilistica di Monaco ha comunicato giovedì 31 ottobre che la ragione sarebbe da individuarsi in un difetto che nel caso peggiore potrebbe causare la rottura del servofreno.
Alcuni media avevano già riferito alla fine di settembre che la procedura sarebbe iniziata durante i primi di ottobre.
Non è la prima volta che la BMW ha richiamato vetture per procedure di tal tipo. All’inizio del 2013, il colosso automobilistico aveva già richiamato circa 750.000 vetture.
Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti†ancora una volta anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate viene tempestivamente informato.
È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Dirittiâ€, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai concessionari della BMW nel caso in cui la propria autovettura corrisponda ai modelli in questione.
Al singolo proprietario, infatti, non costa nulla tale tipo di verifica e nel caso in cui la propria autovettura sia oggetto del richiamo, l’intervento previsto è a totale carico della casa automobilistica che dovrebbe fornire anche un’autovettura sostitutiva per il periodo necessario alla manutenzione straordinaria.