“In merito ai numerosi articoli sullo stato dell’Affresco – si legge in una nota reddatta dalla Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e Etnoantropologici del Lazio inviataci dal delegato alla cultura del comune di Alatri – la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici e Etnoantropologici ritiene di dover intervenire per fare alcune precisazioni. In primo luogo fa piacere notare l’interesse che l’opera ha suscitato, anche in persone che inaspettatamente si sono espresse nel merito improvvisandosi esperti e restauratori; si auspica che un tale entusiasmo si estenda a tutto il patrimonio artistico e culturale della città di Alatri e non solo. Le preoccupazioni lecite che molti hanno ritenuto di dover comunicare, avrebbero trovato sollecita ed esaustiva risposta se ci si fosse rivolti all’Ente preposto alla tutela, cioè la Soprintendenza, sempre aperta al confronto con il pubblico. Dal giorno in cui, a causa di un forte nubifragio, si sono avute infiltrazioni d’acqua nei locali in cui è situato l’affresco, il funzionario monitora continuamente gli effetti che l’acqua può aver provocato al manufatto. Conseguentemente a tali sopralluoghi, si evidenzia quanto di seguito: la causa delle infiltrazioni del tetto è stata definitivamente risolta; l’affresco non è a rischio perdita e per questo non necessita di un intervento “teso a salvarloâ€; si dovrà attendere la naturale asciugatura delle pareti e dell’intonaco per valutare un eventuale intervento teso ad eliminare gli sbiancamenti dovuti ai soli e a qualche colatura; quelli che sono stati valutati come “rigonfiamenti†sono solo effetti creati dalla stesura dell’intonaco originario, che non è liscio ma realizzato piuttosto rozzamente. Il recupero e la salvaguardia dell’affresco sono il frutto dell’opera di tutela e promozione del patrimonio artistico e culturale del territorio: questo può rassicurare i politici e i cittadini che sono intervenutiâ€.
Nota della redazione – La soprintendenza ai beni archeologici del Lazio continua a confondere i ruoli e noi de Il Punto a Mezzogiorno ne siamo stati più volte testimoni. Il ruolo di un giornale, cari signori della Soprintendenza, è quella di dare voce alla gente, di raccontare fatti, di creare confronto e di portare all’attenzione dell’opinione pubblica eventuali problemi. Non siamo vostri informatori e, del resto, quando abbiamo cercato un contatto (non in questo caso ma in altri) con la pubblica istituzione che rappresentate, ci è stato chiesto di aspettare comunicati stampa pubblicati sul vostro sito. Neanche avete avuto la briga di inviarcelo per mail. Del resto, quello che abbiamo pubblicato, ci è stato inviato dal delegato alla cultura di Alatri. quale sia il vostro ruolo non siamo noi a insegnarvelo, certamente il nostro è quello di informare la gente, ed è ciò che facciamo.