Si chiama stART il primo laboratorio didattico partito all’interno del Museo di arte contemporanea della Fondazione Longo. Il percorso, parte integrante di un’offerta ben più ampia, conduce alla scoperta del fantastico mondo dell’arte dove la teoria è un’esperienza di apprendimento giocosa che lascia subito ampio spazio alla realizzazione artistica da parte dei bambini. Racconti, esperienze, caccia al tesoro, descrizioni divertenti e un approccio pedagogico hands-on per “toccare con mano†l’arte contemporanea. Grazie a stART i partecipanti che qualche giorno fa hanno inaugurato il primo laboratorio didattico al Camusac sono stati introdotti alla conoscenza dell’arte contemporanea attraverso percorsi argomentativi e ludico-manuali, perfettamente integrati e a misura di bambino.
 Negli enormi spazi museali di via Casilina Nord ideati e realizzati dalla famiglia Longo, i bambini hanno potuto ritagliare il loro angolo d’artista.
Il laboratorio, curato dalle brillanti Martina e Chiara, è partito davanti ad un antico forziere che al suo interno custodiva le riproduzioni di due opere d’arte presenti nell’eccezionale esposizione museale di Cassino che annovera artisti di fama nazionale e internazionale. Uno sguardo, un colpo d’occhio e per i più piccoli è stato facile muoversi tra i padiglioni e ritrovare le opere originali. Davanti a quel prezioso tesoro d’arte, una breve e coinvolgente spiegazione ha guidato i bambini alla scoperta dell’autore accendendo la loro curiosità sulle tecniche artistiche e sui materiali utilizzati.
A quel punto, uno dei più affascinanti spazi espositivi del Museo si è trasformato in un laboratorio a misura di “artisti in erbaâ€. Ad accoglierli c’erano postazioni colorate dove poter riprodurre liberamente le opere appena conosciute con fantasia, immaginazione e creatività .
Matite colorate, pennarelli, tempere, colori acrilici e fogli da disegno sono stati i materiali utilizzati dai bambini che hanno colorato il pomeriggio con la loro arte.  Un laboratorio didattico che, sotto l’abile guida degli organizzatori, ha divertito i giovani partecipanti, i loro genitori e i molti docenti invitati ad assistere alla simulazione. E il finale si è arricchito di originalità con i titoli scelti per ogni elaborato e le “originali†firme in calce ideate dai bambini.
I temi scelti per questa prima esperienza laboratoriale sono stati “Impariamo i coloriâ€
Rosso, giallo e blu: i colori primari, secondari e terziari nei dipinti di Fernando Melani e
“Mettiamo un filo nell’arteâ€, Gli intrecci colorati nelle trame di Sol Lewitt.
Un primo approccio per un progetto ben più articolato.
Infatti, accanto all’attività espositiva, alle visite guidate, alle conferenze, ai seminari di ricerca, ai workshop in partenza, il Camusac sta ideando diversi percorsi didattico-espressivi interdisciplinari, destinati alle classi degli istituti di primo e secondo grado o a gruppi di bambini a partire dai tre anni, accompagnati dai genitori.  Tali percorsi prevedono attività educative e formative che verranno realizzate attraverso un approccio non formale ma partecipativo, in cui sarà possibile confrontarsi con i nuovi media e la fotografia, la video-arte, le drammatizzazioni corporee, le azioni grafiche, plastiche e pittoriche. Si tratta di formule in grado di avvicinare i bambini e i ragazzi alla conoscenza, alla comprensione e alla sperimentazione di tematiche, codici e linguaggi della “visual art†contemporanea. Ogni laboratorio verrà modulato in relazione all’età dei partecipanti, proponendo di volta in volta un’offerta diversificata.
«I laboratori – ha spiegato Brunella Longo, artista e componente della Fondazione –  servono per stimolare la creatività dei bambini che vengono lasciarti liberi di esprimersi, senza condizionamenti. I laboratori sono parte integrante dell’offerta Camusac, ma ne rappresentano uno dei pilastri. Il  museo non vuole essere un semplice contenitore di opere d’arte ma un luogo vivo, capace di instaurare un rapporto, una interrelazione con il nostro territorio e, in generale, con i suoi fruitori. L’arte è sempre uno stimolo e può diventare un’occasione di crescita personale dal punto di vista educativo, etico, psicologico, formativo. I laboratori diventano strumenti preziosi perché permettono di sviluppare le capacità creative, l’autostima, la responsabilità , la collaborazione e la socializzazione».
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