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A 70 anni ricordata a Frosinone la fucilazione dei tre martiri Toscani

Si è tenuta questa mattina, alla presenza di autorità civili e militari, in piazzale Tre Martiri Toscani la cerimonia di commemorazione dei tre giovani toscani giustiziati a Frosinone il 6 gennaio del 1944. Il 6 gennaio di settanta anni fa tre giovani, Pier Luigi Banchi di Fiesole, Luciano Lavacchini di Borgo San Lorenzo e Giorgio Grassi di Firenze vennero barbaramente fucilati. La città di Frosinone, a 70 anni da quell’evento, ha voluto commemorare la memoria delle tre vittime la cui storia deve essere spunto di riflessione su quei valori che sono il nobile veicolo e il fondamento della pacifica convivenza tra i popoli e della affermazione dei principi supremi ed indefettibili della Libertà e della Giustizia, pilastri della nostra Costituzione e della nostra società. La partecipazione alla commemorazione di questa storica data deve essere un impegno personale e sociale per esaltare maggiormente questi ideali che, troppo spesso sono messi in discussione o, peggio, non adeguatamente presi in considerazione.
“Porgo i miei saluti, unitamente a quelli del sindaco – ha dichiarato il vicesindaco Nicoletta Anastasio – alle autorità presenti e a tutte le associazioni, e mi sento particolarmente onorata di poter ricordare insieme a voi i tre giovani italiani che furono barbaramente fucilati proprio in questo giorno, il 6 gennaio 1944. Questi tre giovanissimi martiri (avevano solo venti anni) sono stati vittime, proprio nella nostra città, di una violenza cieca e spietata e stanno a rappresentare il ricordo che dobbiamo avere di tutti quei giovani, che in decine di altre città, nel periodo più buio della nostra storia, hanno purtroppo subito la stessa sorte, colpevoli sono di voler conquistare e difendere quello che oggi diamo per scontato cioè la Libertà, la Democrazia, i Diritti Umani e, soprattutto l’Unità Nazionale. Il ricordo di questi avvenimenti ci deve aiutare, a fare in modo che i nostri figli e i giovani della nostra città e della nostra nazione facciano memoria e tesoro di queste preziose conquiste e si sentano, soprattutto in questi momenti della nostra storia, vicini e solidali alla moltitudine di uomini e di giovani, che ancora oggi, in troppe parti del mondo, continuano a combattere per vedere riconosciuti i loro diritti. Per questa giornata che stiamo vivendo, è un piacere ringraziare tutte quelle persone che con tenacia e pazienza, si sono impegnate affinchè i tre giovani martiri, non venissero dimenticati. Per quanto ci riguarda mi permetto di affermare che è molto importante coltivare la speranza e perseverare nell’impegno, in maniera che tutti noi (insieme) riusciamo a far emergere e a trasmettere una sana cultura della condivisione, del rispetto verso lal vita, ma soprattutto della pace”.
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